Domani “Jazz & Wine in Montalcino” ospiterà la musica di Paolo Fresu, jazzista italiano di fama internazionale che per la prima volta salirà sul palco della rassegna promossa da Banfi, cantina leader del Brunello di Montalcino, in collaborazione con la famiglia Rubei dell’Alexanderplatz di Roma e il Comune di Montalcino. Un finale scoppiettante per l’edizione n. 19 di uno ei festival più longevi che unisce la grande musica jazz ai vini d’eccellenza.
Curriculum impressionante quello di Paolo Fresu, che si esibirà, nel suggestivo scenario della trecentesca Fortezza di Montalcino, con il suo quintetto.
La banda del paese e i maggiori premi internazionali, la campagna sarda e i dischi, la scoperta del jazz e le mille collaborazioni, l’amore per le piccole cose e Parigi. Esiste davvero poca gente capace di mettere insieme un tale abbecedario di elementi e trasformarlo in un’incredibile e veloce crescita stilistica. Paolo Fresu c’è riuscito proprio in un paese come l’Italia dove - per troppo tempo - la cultura jazz era “cosa” ben poco conosiuta.
La “magia” sta nell’immensa naturalezza di un uomo che, come pochi altri, è riuscito a trasportare il più profondo significato della sua magica terra nella più preziosa e libera delle arti. Dentro al suono della sua tromba c’è la linfa che ha dato lustro alla nouvelle vague del jazz europeo, la profondità di un pensiero non solo musicale, la generosità che lo vuole “naturalmente” nel posto giusto al momento giusto ma, soprattutto, l’enorme ed inesauribile passione che lo sorregge da sempre.
Domani Fresu si esibirà con il suo storico quintetto che sta per girare la boa dei 3 decenni di piena collaborazione e stima reciproca.
Il suo presente più attuale lo vede attivo, in ottica più esterofila, in trio con Richard Galliano e il pianista svedese Jan Lundgren (“Mare Nostrum”) e in diverse nuove avventure con nuovi importanti nomi dell’entourage jazzistico contemporaneo quali Omar Sosa, Gianluca Petrella e - ancora - con Manu Katché, Eivind Aarset, Dave Douglas. Interessanti sono poi i progetti con alcuni grandi nomi del mondo letterario e teatrale italiano (Ascanio Celestini, Lella Costa, Stefano Benni, Milena Vukotic) oltre, infine, a una nuova serie di piccole ma importanti collaborazioni con la musica “intelligente” delle frange popolari italiane. Musica per il Cinema e “progetti speciali” come il suo straordinario “a solo” teatrale che ha paralizzato 3.000 spettatori all’Auditorium di Roma o un incantato teatro Metastasio a Prato chiudono il cerchio insieme alla piccola grande e folle avventura che lo ha portato a festeggiare nel 2011 i suoi 50 anni con 50 concerti, in 50 giorni consecutivi, con 50 formazioni e progetti diversi di giorno in giorno in 50 capolavori paesaggistici della sua Sardegna.
E sarebbe certamente un errore dimenticare le strizzatine d’occhio verso il mondo “classico” che potrebbero presto riservare sorprese con lavori ad hoc in cui possono venire coinvolti quartetti d’archi che guardano avanti e grandi eroi dell’avantgarde music oppure, infine, il bellissimo nuovo lavoro di “promozione” cha Paolo sta portando avanti nei confronti di molti giovani leoni dell’entourage jazzistico contemporaneo attraverso le possibilità offerte loro grazie alla sua nuova etichetta Tǔk Music costruita appositamente per guardare al futuro.
dati a cura di 3BMeteo
8 febbraio 2025 08:00