“Gli investimenti delle aziende dell’agroalimentare in arte e cultura pagano, soprattutto in termini di posizionamento, reputazione, relazione, e di afflusso turistico da parte dei viaggiatori appassionati di esperienze che coniugano il bello con il buono. La condizione è che il progetto sia continuativo nel tempo, strategico e di qualità, oltre che efficacemente comunicato”. Queste alcune delle evidenze emerse nel 1° “Rapporto Wine,Food & Arts” in Italia, promosso dal Consorzio Tutela del Gavi e a cura del Laboratorio Gavi e del CeSTIT - Centro Studi per il Turismo dell’Università di Bergamo, che ha affrontato in modo organico, per la prima volta, gli effetti della sinergia tra “Vino&Cibo e Arte&Cultura”, anche dal punto di vista dei ritorni sull’investimento, oltre che in comunicazione.
Tra le realtà segnalate dal rapporto, anche un azienda di Montalcino, una delle più attive e propositive nel coniugare le arti al vino: Paradiso di Frassina: “Per un insieme di motivi (tra cui l’interazione con i media, il collezionismo, le tendenze odierne) - si legge nel rapporto - le arti visive e soprattutto l’arte contemporanea rappresentano un territorio di intervento privilegiato, un vero e proprio “circuito” di fatto, composto da splendide individualità. Ma si può andare oltre, incontrando progetti non convenzionali che guardano altre forme d’arte. È il caso del Paradiso di Frassina, dove un ettaro di vigna di Brunello di Montalcino viene coltivato con una immersione no stop nelle musiche di Mozart, diffuse da 50 altoparlanti Bose: l’etichetta non poteva che essere denominata “Il Flauto Magico””.