Il bonus? “No grazie”. È il gran rifiuto degli insegnanti a tempo indeterminato della scuola Primaria del plesso di Montalcino e di Torrenieri al premio previsto dalla riforma della “Buona scuola” per quelli che saranno giudicati migliori nei propri istituti. Il secco “no” è scandito chiaramente in una lettera inviata al Dirigente Scolastico, al Collegio dei Docenti e al Consiglio d’Istituto il 21 giugno.
4 sono i punti principali alla contrarietà del bonus: “1) La libertà d’insegnamento, così come sancita dall’ articolo 33 della nostra Costituzione, viene sostanzialmente negata da un sistema di valutazione i cui criteri sono elaborati, localmente, da un ristretto gruppo di persone, tra cui anche figure che non hanno nessun titolo e nessuna competenza per valutare un lavoro complesso e difficile come quello dell’insegnante. 2) Nessuna scelta di criteri potrà mai rendere conto della gamma di risorse, di metodologie, di competenze, di abilità, di doti personali sul piano culturale, relazionale e comunicativo, che fanno la qualità del lavoro docente. 3) Stabilire, arbitrariamente e in dispregio della libertà d’insegnamento sancita dalla Costituzione, quali siano i criteri per individuare quali siano i docenti “migliori” non può che instaurare un clima di malsana competizione tra colleghi in un ambiente di lavoro e di vita, come la Scuola Pubblica, nel quale la collaborazione, la condivisione di conoscenze e di finalità, sono la base per il buon funzionamento delle attività di insegnamento e apprendimento e di crescita personale di alunni e docenti.
4) Qualsiasi impegno assunto oltre le funzioni e le attività di docenza, deve essere retribuito e non “premiato”, in quanto sì tratta di prestazioni professionali qualificate e non di “gare a premi”, da parte dei docenti”.
dati a cura di 3BMeteo
31 dicembre 2024 17:00