Dare nuova vita all’area artigianale ed industriale di Montalcino attraverso un innovativo progetto di cantina-laboratorio: è questa l’ultima sfida di Roberto Cipresso, il winemaker che negli anni ci ha messo di fronte alle più insolite, particolari, a volte ardite, ma sempre originalissime prospettive sul mondo del vino. Seguendo questa traccia, ha infatti costruito negli anni, partendo proprio dalle sue prime esperienze a Montalcino, una carriera di winemaker multiforme e variegata, mattoncino dopo mattoncino, contando solo sulle proprie forze, e ogni volta facendo leva sulle basi gettate superando il gradino precedente. Consulente di campagna e di cantina in molte aree viticole d’Italia, si è spinto lontano anche all’estero, partendo dalla Spagna e dalla Croazia fino ad arrivare in Argentina, in Brasile, e a condurre esperimenti di ricerca nelle regioni all’origine della viticoltura mondiale. Parallelamente, ha costruito il suo “quartier generale” a Montalcino, dove ha deciso di vivere stabilmente molti anni fa e di costruire una famiglia. Anche la sede di Montalcino ha cambiato molte volte aspetto, a partire da situazioni anche piccole e provvisorie - dal garage di casa, agli uffici nelle vecchie scuole di Castelnuovo dell’Abate; dall’ex granaio del Consorzio Agrario di Siena nella frazione di Torrenieri ristrutturato e adibito a cantina, alla splendida struttura nei pressi di Castelgiocondo utilizzata nell’ultimo periodo; senza contare l’antico frantoio che ha funto da cantina e barriccaia per La Fiorita, e, per finire, il casale in località Collosorbo adesso divenuto il bellissimo Agriturismo di Poggio al Sole. Questo percorso tortuoso ed affascinante, trova adesso il suo culmine nel recupero, nel restauro e nella messa in funzione dello stabile che un tempo ospitava l’industria di surgelati Sipi, anch’essa parte ormai indelebile della storia del paese; dopo anni di abbandono, la struttura - situata in una posizione eccezionale dal punto di vista logistico, e quasi una sorta di porta di ingresso simbolica per la realtà di Montalcino - torna a vivere in una veste del tutto nuova, ispirata ancora una volta al vino, vero filo conduttore dell’economia montalcinese. Più in dettaglio, il Winecircus (questo sarà appunto il nome della cantina-laboratorio, che permetterà di rivalutare l’intera area anche da un punto di vista estetico, e sarà presto autosuffciente in termini di fabbisogno energetico per la disposizione dei pannelli solari necessari alla copertura dei suoi stessi consumi), sarà dotato di strumenti ed attrezzature d’avanguardia, e costituirà il primo centro della zona in grado di offrire servizi utili ai vignaioli o produttori locali in fasi diverse della filiera produttiva. Una componente molto importante sarà costituita dalla possibilità di vinificare in outsourcing, specie - ma non soltanto - per le aziende che siano seguite dal gruppo di consulenza diretto dallo stesso Roberto, e con particolare attenzione alle realtà in fase di start up, che avranno così la possibilità di testare le potenzialità delle loro uve e calibrare con maggiore consapevolezza gli eventuali investimenti per la realizzazione di una cantina propria. In funzione delle esigenze dei diversi clienti, la cantina offre la possibilità di seguire in outsourcing tutti i diversi passaggi del percorso di trasformazione o soltanto uno o alcuni di essi: dall’accoglienza delle uve in cantina con loro selezione, fino all’affinamento, al confezionamento, allo stoccaggio e alla gestione delle spedizioni. In particolare, per lo stoccaggio saranno disponibili gabbie sigillate, la temperatura e l’umidità dei locali di affinamento e stoccaggio saranno rigorosamente condizionate e monitorate, e alla consegna del vino al proprietario sarà fornito lo “storico” del clima di conservazione lungo l’intero percorso. La struttura sarà dotata di laboratorio interno, e sarà affiancata da una biblioteca privata di volumi inerenti la viticoltura e l’enologia, e da una raccolta dei campioni rappresentativi delle terre che Roberto ed il suo gruppo di lavoro hanno avuto modo di osservare e di studiare nel corso della loro vita professionale. Contemporaneamente ai servizi offerti ai clienti, Roberto porterà avanti nella medesima struttura le sue attività di ricerca su diversi fronti, supportato dai numerosi stagisti provenienti dall’estero e dalle cinque Facoltà Universitarie italiane con le quali collabora da molto tempo; la nuova cantina/laboratorio sarà inoltre anche la sede del suo gruppo di consulenza agronomica ed enologica. Lo staff di supporto sarà composto dal direttore di cantina - l’enologo David Bari - dai consulenti - il tecnico di campagna Simone Rossi e l’enologo Emanuele Serafin, dall’ufficio contabile nella figura di Caterina Belviso, dall’ufficio tecnico-comunicazioni con l’esterno nella figura della dottoressa Cecilia Pianigiani, dal direttore commerciale e fratello di Roberto - Gianfranco Cipresso.
dati a cura di 3BMeteo
20 settembre 2024