Non si ferma la voglia di Brunello dei winelovers - i “non addetti ai lavori” che amano, studiano e si dilettano nel degustare e acquistare bottiglie blasonate - diventati un vero e proprio popolo che segue da vicino aste, manifestazioni e degustazioni in tutto il mondo, e che ha un sogno del cassetto: quello di poter acquistare una propria azienda, e produrre così un vino che risponda esattamente al proprio gusto. E, dopo americani, argentini, panamensi, brasiliani e non solo, anche i tedeschi investono nel Brunello di Montalcino: stando ai rumors, raccolti da WineNews, uno dei siti più amati dagli amanti del buon bere, Francesco Leanza, fondatore di Podere Salicutti, piccolo gioiello di Montalcino, e prima azienda del territorio ad aver ottenuto la certificazione per la viticoltura biologica già nel 1996, primo anno di produzione (11 ettari di cui 3,7 di vigneto - divisi tra le vigne Piaggione, Teatro, Sorgente - di cui 2,1 a Brunello, con un altitudine media di 450 metri sul livello del mare, nel versante Sud-Est di Montalcino, a 4,5 chilometri dal centro abitato, www.poderesalicutti.it), avrebbe ceduto la proprietà ad un imprenditore tedesco, pur rimanendo nel management dell’azienda.
Riservate le cifre dell’affare (che, oltre ai vigneti, comprenderebbe anche le strutture di cantina, la dimora padronale ed una piccola struttura per l’accoglienza agrituristica), ipotizzabile, però, tra i 3 ed i 4 milioni di euro (un ettaro a Brunello è stimato sui 400.000 euro), per una realtà relativamente giovane (Francesco Leanza l’ha fondata nel 1994) ma capace, in pochi anni, di diventare uno dei nomi del Brunello di Montalcino tra i più affermati e votato all’alta qualità (la produzione annua non supera le 18-19.000 bottiglie, di cui 7-10.000 di Brunello).
dati a cura di 3BMeteo
31 dicembre 2024 17:00