Montalcino continua, anche se lentamente, a registrare un perpetuo calo di abitanti residenti nel territorio: secondo i dati demografici, aggiornati al 31 dicembre 2015, i residenti sono passati dai 5.110 del 1 gennaio ai 5.093 della fine dell’anno; un decremento che, anche se piuttosto lieve, sembra essere costante, tanto da far ipotizzare che, a brevissimo tempo, il Comune di Montalcino possa scendere sotto la soglia di pericolo dei 5.000 abitanti, portandosi dietro conseguenze deleterie per coloro che qui, invece, continuano ad abitare.
Entrando nel dettaglio dei flussi di popolazione nel Comune di Montalcino, se analizziamo i dati per movimento naturale, vediamo che, nel 2015, sono nati 31 bambini (14 maschi e 17 femmine, di cui 15 stranieri), mentre i decessi ammontano a 72 (36 maschi e 36 femmine, di cui 15 stranieri), formando così una differenza in difetto di 22 uomini e 19 donne.
Passando ai flussi per movimento migratorio, invece, notiamo che qui il trend cambia: 177 sono gli immigrati (74 maschi e 103 femmine, di cui 80 stranieri suddivisi in 30 uomini e 50 donne), mentre 153 sono gli emigrati (65 maschi e 88 femmine, di cui 73 stranieri), il che porta ad una differenza, questa volta in positivo, di 9 uomini e 15 donne, registrando un decremento della popolazione nel Comune di Montalcino, sul 2014, di 17 persone (13 uomini e 4 donne).
Altro spunto interessante arriva dal vedere, nell’arco dei 12 mesi 2015, quali siano stati i movimenti della popolazione nel territorio comunale: il capoluogo ha iniziato l’anno con 2.102 residenti dentro le mura e 622 nelle campagne circostanti e lo ha terminato con, rispettivamente 2.082 e 628 persone; per la frazione più grande e popolosa, Torrenieri, se all’inizio dell’anno si contavano in paese 1.315 persone ed in campagna 123, al 31 dicembre 2015, gli abitanti sono scesi a 1.312 e 122; la situazione di Castelnuovo dell’Abate risulta questa: 223 residenti nel paese e 78 nelle campagne limitrofe, che a fine anno sono divenute rispettivamente 214 e 84.
C’è, poi, Sant’Angelo in Colle che, da una situazione di inizio anno che vedeva risiedere in paese 183 ed in campagna 130 persone, al 31 dicembre 2015 ha visto la diminuzione, per il centro abitato di 2 unità e l’aumento, invece, di 9 persone, per la campagna circostante il borgo. Ad aumentare anche gli abitanti di Sant’Angelo Scalo sia in paese (da 178 a 182) che in campagna (da 43 a 44). Stabile la popolazione che risiede alla Stazione di Monte Amiata (11 persone), aumenta di una unità quella della piccola frazione di Tavernelle (da 28 a 29 persone), mentre è in calo quella di Camigliano, sia in paese (da 27 a 25) che in campagna (da 28 a 21).
Un decremento tutto sommato lieve, è vero, ma anche costante, che senza dubbio merita di essere analizzato per cercare di capire le motivazioni che spingono gli abitanti ad abbandonare Montalcino, ma anche per correre ai ripari e studiare delle soluzioni.
Molte sono le motivazioni, in una prima analisi che nei prossimi giorni esamineremo più nel dettaglio, che spingono la popolazione di Montalcino ad oltrepassare i confini comunali ed a scegliere di andare ad abitare fuori dal territorio: probabilmente, la responsabilità va ripartita, in egual misura tra pubblico e privato e presumibilmente, negli anni, scelte amministrative non troppo oculate hanno portato alla perdita di servizi fondamentali, uno su tutti quello sanitario. Montalcino è passata da avere un ospedale altamente efficiente a poter usufruire soltanto di alcune prestazioni, insufficienti se considerata la distanza con le strutture sanitarie che la circondano. Si parla anche di scarsa attenzione ai giovani: dalle agevolazioni ai servizi a loro diretti con la conseguenza inevitabile di un esodo in territori anche vicini, ma dove comprare o affittare casa costa meno e magari si è più vicini a centri che forniscono una maggiore scelta di servizi.
Ma le colpe vanno ricercate anche tra i privati. Forse la mancanza di spirito di iniziativa e originalità, porta a Montalcino una scarsa offerta, e tutta monotematica: una enorme quantità di enoteche con la conseguenza di una concorrenza spietata toglie spazio ad altre attività magari fondamentali per chi vive sul territorio. Per l’indotto del Brunello, poi, molte sono le persone che lavorano a Montalcino, ma che non vi abitano: spesso le cantine, nella logica del risparmio, preferiscono assumere squadre a scapito di persone che vivono sul territorio, ma c’è anche una carenza di attività, in ambito enologico, che indirettamente potrebbero crescere e proliferare sulla scia della produzione di Brunello.
Focus - Popolazione in calo, ecco i rischi per Montalcino
Cosa rischia il Comune di Montalcino se i residenti scendono sotto le 5.000 unità? La legge parla di un meccanismo associativo, che si sviluppa tramite due diversi canali - la stipula di convenzioni o la costituzione di unioni di Comuni - e che risulta, essere obbligatorio per i comuni al di sotto della soglia dei 5.000 abitanti, ma aperto anche alla partecipazione di altri enti che reputino utile aggregarsi. Con il diminuire della popolazione diminuiscono anche i servizi che l’Amministrazione Comunale può e deve fornire ai cittadini. Esistono infatti, come da Decreto Legge 95 del 2012 (articolo 19) convertito e attuato con la Legge 135 sempre del 2012, dei servizi essenziali che un Comune, di qualsiasi fascia e grandezza, deve garantire, mentre altri che sono riservati agli Enti che superano una certa soglia di residenti. Per quei comuni che non superano i 5.000 abitanti i servizi per i cittadini si limitano ai seguenti. Nella Legge 135 del 2012 si parla di organizzazione generale dell’amministrazione, gestione finanziaria e contabile e controllo annessi e di quella dei servizi pubblici di interesse generale di ambito comunale, ivi compresi i servizi di trasporto pubblico comunale; in elenco anche il catasto, ad eccezione delle funzioni mantenute allo Stato dalla normativa vigente e la pianificazione urbanistica ed edilizia di ambito comunale nonchè la partecipazione alla pianificazione territoriale di livello sovra comunale, ma anche le attività, in ambito comunale, di pianificazione di protezione civile e di coordinamento dei primi soccorsi e l’organizzazione, e gestione, dei servizi di raccolta, avvio e smaltimento e recupero dei rifiuti urbani e la riscossione dei relativi tributi. C’è anche la progettazione e gestione del sistema locale dei servizi sociali ed erogazione delle relative prestazioni ai cittadini (secondo quanto previsto dall’articolo 118, quarto comma, della Costituzione). Si finisce poi con l’edilizia scolastica e la relativa organizzazione e gestione dei servizi scolastici e la Polizia municipale e Polizia amministrativa locale. Un campanello d’allarme, questo, per un territorio che sembra destinato a scendere sotto la soglia delle 5.000 unità. La Montalcinonews ha voluto fornire, alcuni dati su un problema su cui è essenziale porre attenzione e meditare, ma anche uno spunto su cui riflettere prima che sia troppo tardi.