Annata difficile che farà emergere chi ha saputo ben lavorare e scegliere i giusti tempi. Il Brunello 2011 ha un vero cuore e una vera anima. È un vino pronto, più morbido rispetto alla vendemmia 2010, ma anche adatto all’invecchiamento come ogni Brunello che si rispetti. Il consumatore cerca un vino che rappresenti il terroir da dove proviene ed il Brunello appena entrato in commercio incarna proprio l’ideale che il consumatore cerca in un vino di eccellenza. Questi i giudizi raccolti tra operatori, giornalisti e buyer durante le tappe negli States per la versione a stelle e strisce di Benvenuto Brunello 2016. Una vendemmia più accessibile e divertente rispetto a quella del 2010, dunque, che racconta il territorio da dove proviene e mostra la sua natura civettuola ma che, attraverso la sua struttura, la sua acidità ed il suo equilibrio, lascia intravedere delle enormi potenzialità di invecchiamento. La diversità dal 2010 rende questa nuova annata estremamente interessante: quando le condizioni climatiche sono ottimali, infatti, per i vignaioli risulta semplice tirar fuori dal proprio vino le caratteristiche del terroir. Il lavoro si fa interessante quando la natura si mostra ostile. È in quel momento che il produttore fa la sua piccola magia e, ad ogni sorso, si assapora la passione e la sapienza che c’è dietro ad una bottiglia di Brunello.
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