“Il dipinto si presentava in cattivo stato di conservazione, con gravi perdite di colore soprattutto nei volti, tenaci imbianchimenti di varia natura, danni da pregresse infiltrazioni di umidità dalla parete esterna, due lacune con perdita d’intonaco sulla testa del drago e vicino alla bilancia retta dall’Arcangelo. Ma anche totale scomparsa dell’azzurrite di fondo che lascia il posto al rosso-morellone e scomparsa semi totale delle parti stese a secco e mezzo fresco e di incarnati. Le condizioni della superficie pittorica hanno fatto pensare ad una passata scopritura, ad incauti e approssimativi lavaggi con spugne e all’uso di un fissativo per arginare il degrado della zona inferiore. Si evidenziava inoltre la presenza di una importante fenditura in verticale lungo tutta la superficie sulla figura di San Salvatore”. Queste le condizioni - descritte da Luca Bellaccini durante la presentazione dei lavori da lui svolti sotto l’alta sorveglianza della dottoressa Anna Maria Guiducci della Soprintendenza per i Beni Architettonici e per il Paesaggio per le Province di Siena e Grosseto - in cui versava l’affresco della sala di ingresso del Palazzo Comunale di Montalcino raffigurante “ Cristo benedicente con San Michele Arcangelo e Santo Vescovo” che oggi, grazie al restauro finanziato dalla famiglia Salvioni, per festeggiare i 110 della Farmacia, torna a nuova vita. L’affresco, situato nell’ingresso del Palazzo del Podestà risulta essere del XVI secolo e di autore ignoto, misura 2 metri per 2 metri, e raffigura un tabernacolo con cornice al centro della quale, nella parte superiore, è dipinta una testa di angioletto alato, agli angoli due mensole-Telamoni, in basso un angioletto alato che regge un cartiglio. All’interno dell’edicola le figure dell’Arcangelo Gabriele che trafigge il drago con la lancia, del San Salvatore con il mondo in mano e di Sant’Egidio con il pastorale. Nell’affresco sono anche rappresentanti gli antichi terzieri di Montalcino.
“L’intervento si è posto l’obiettivo di ricostruire la lettura unitaria ed omogenea dell’opera alterata matericamente e cromaticamente dalle vicissitudini occorse nel tempo, per una migliore fruizione del pubblico, ad onore dell’arte e della storia di Montalcino”. Ha spiegato Fabio Salvioni. “Abbiamo recuperato un altro tassello di storia della nostra città, speriamo che anche altre aziende continuino a guardare alla salvaguardia del nostro patrimonio artistico come un valore aggiunto per se stesse e per il territorio in cui operano”.
dati a cura di 3BMeteo
8 febbraio 2025 08:00