Una Vergine con Bambino, i Santi Ansano e Lorenzo sormontati dal Redentore Benedicente. Questa la raffigurazione del cosiddetto Maestro di Panzano, nome attribuito allo sconosciuto pittore senese grazie ad un trittico dipinto per la pieve della località chiantigiana, da cui, ogni anno per la Sagra del Tordo, traggono ispirazione gli artisti chiamati a realizzare l’opera che andrà in dono, insieme alla freccia in argento, al Quartiere Vincitore del torneo di fine ottobre. Un’immagine sacra ma dalla collocazione insolita. Dall’iscrizione che recita la frase latina Iusto Iuditio Iudicatis che compare sul carteggio che il Bambino tiene in mano, si comprende che la tavola fosse esposta, con probabilità, nella sala di tribunale del Palazzo Civico di Montalcino.
È con il Professor Bonucci che la Montalcinonews ha deciso di indagare e scoprire l’anima del dipinto datato 1382 in un percorso che, attraverso il dipinto della Vergine del Corpus Domini e l’immagine della Madonna del Soccorso, svela il rapporto che da sempre lega gli abitanti di Montalcino con Maria.
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