Vendemmia 2015: arrivano le previsioni di Assoenologi

“Le buone riserve idriche accumulate in inverno - spiega Assoenologi nella relazione sulle prime previsioni per la vendemmia 2015 - hanno determinato un’interessante ripresa vegetativa, sfociata in una primavera che ha favorito le fasi fenologiche per lasciare poi il posto ad un’estate calda, mitigata nella seconda metà di agosto da provvidenziali piogge, condizioni che hanno sancito un percorso decisamente positivo della maturazione dei grappoli con l’accumulo di sostanze aromatiche e polifenoliche. Il millesimo 2015 è stimato da Assoenologi qualitativamente ottimo con molte punte di eccellente, in particolar modo per i vini ottenuti da uve a bacca rossa che saranno vendemmiate a fine settembre. Il 2015 potrebbe essere incorniciato come un millesimo da ricordare. Sarà l’andamento climatico e meteorico del mese di settembre, e di parte di quello di ottobre, per alcune varietà tardive, a decidere il livello qualitativo della produzione. Infatti, se le prossime settimane decorreranno nel modo più opportuno, ossia con giornate ricche di sole e giuste precipitazioni, le possibilità di ottenere vini bianchi profumati, con un giusto equilibrio di acidità, alcolicità, finezza e freschezza, e vini rossi armonici, ricchi di struttura, dai profumi complessi e da lungo invecchiamento, ci sono tutte”.
Con qualche tonnellata di uve bianche già in cantina, dalla Franciacorta alla Sicilia, e qualche territorio che inizia a tagliare qualche grappolo di varietà rosse più precoci, la vendemmia 2015, in attesa della sua fase cruciale, inizia a definire la sua cornice. Che, chiaramente, può essere stravolta da un momento all’altro, a seconda del meteo, ma che, ad oggi, ha una sua fisionomia. Così si legge nelle previsioni di Assoenologi, diffuse, come di consueto dall’associazione guidata dal presidente Riccardo Cotarella e dal dg Giuseppe Martelli, “non prima che almeno il 5-10% della produzione sia stata conferita” (www.assoenologi.it). Stime che, a livello nazionale, parlano di un +10% in quantità sul 2014 (annata tra le più parche di sempre), per una produzione sui 46-47 milioni di ettolitri di vino (dato più alto della media decennale 2005-2014 di 45,5 milioni di ettolitri).
A livello regionale, fatta eccezione della Toscana (-5%), della Lombardia e della Sardegna (produzione uguale al 2014), tutte le altre Regioni, secondo Assoenologi, sono destinate ad un incremento produttivo oscillante dal +5% dell’Emilia Romagna) al +25% della Puglia. Il Veneto, con ben 9,1 milioni di ettolitri stimati (+10% sul 2014), si conferma la regione italiana più produttiva, con Emilia Romagna (+5% a 7,3 milioni di ettolitri), Puglia (+25%, 6,7) e Sicilia (+10%, 5), a seguire, con queste 4 regioni che, da sole, daranno vita ad oltre il 60% della produzione enoica nazionale. Nel borsino delle Regioni più produttive, a distanza dalle prime 4, seguono Piemonte (+10%) e Toscana (-5%), entrambe con 2,6 milioni di ettolitri, Abruzzo (+5%, a 2,4 milioni di ettolitri), Lazio e Umbria (dato aggregato, +15%) a 2,2, Friuli Venezia Giulia (+10%) a 1,5, Lombardia (stabile) e Campania (+20%) con 1,4 a testa, Trentino Alto Adige (+15%) a 1,1, Marche (+10%) a 1,01, Sardegna (stabile) a 750.000 ettolitri, e poi il complesso di Valle d’Aosta, Liguria, Molise, Basilicata e Calabria, a +10%, con 870.000 ettolitri.
“Il germogliamento è risultato anticipato rispetto alla scorsa annata, così come la fioritura iniziata dopo la metà di maggio - spiega in dettaglio Assoenologi - a cui è seguita, in molte regioni italiane, un’ottima allegagione. Gli elementi che hanno caratterizzato quest’annata sono stati il gran caldo dell’estate, con temperature decisamente superiori a 3/5°C rispetto alla norma e la scarsità di precipitazioni per un periodo piuttosto prolungato. Quindi il ciclo vegetativo, in generale, si è avvalso all’inizio di temperature miti di giorno e fresche di notte, aumentate e diventate, nella stragrande generalità dei casi, a volte brucianti dalla seconda metà di giugno e nel mese di luglio. L’irrigazione di soccorso si è rivelata fondamentale per affrontare lo stress idrico causato dall’andamento stagionale. Grazie a questa situazione i vigneti non sono stati attaccati dalle principali fitopatologie della vite, pertanto allo stato attuale si presentano sani. Dopo Ferragosto la situazione si è nuovamente modificata con provvidenziali precipitazioni e il conseguente abbassamento delle temperature, che hanno ristabilito le condizioni ideali per il prosieguo del ciclo vegetativo della vite, riportando la turgidità negli acini a condizioni ottimali”.
Per ciò che concerne la Toscana, se per il Sangiovese a Montalcino si dovrà attendere ancora un paio di settimane, così come per la vendemmia delle uve per la produzione delle altre Docg Chianti, Chianti Classico, Carmignano, Nobile di Montepulciano: “l’andamento climatico in Toscana - si legge nella relazione - è stato caratterizzato da un inverno ed un inizio primavera con precipitazioni abbondanti che ha permesso l’accu-mulo di importanti riserve idriche. Dopo un aprile/maggio altalenante, dal mese di giugno a quello di agosto si sono registrate alte temperature ben al di sopra della media stagionale con forte carenza di piogge.
Da un punto vista sanitario i vigneti non presentano fitopatie. La fisiologia della pianta, rispetto allo scorso anno, evidenzia grappoli più spargoli con acini di dimensioni leggermente più ridotte, dovuto ad un ciclo vegetativo piuttosto altalenante. Dopo un germogliamento nella media stagionale si è infatti registrato un anticipo dell’invaiatura di circa dieci giorni.
La raccolta delle uve bianche precoci è iniziata a cavallo tra la seconda e la terza decade di agosto. Le uve Merlot e quelle a bacca bianca per la produzione della Vernaccia di San Gimignano verranno conferite a partire dal 10 settembre, mentre all’inizio dello stesso mese inizierà la raccolta delle uve rosse nelle zone del Bolgheri e del Morellino di Scansano.
Qualitativamente, se le condizioni atmosferiche e meteoriche del mese di settembre saranno confacenti, ossia con temperature e precipi-tazioni adeguate, ci sono tutti i presupposti per una ottima annata con diverse punte di eccellente.
Da registrare un leggero calo di produzione di oltre il 5% rispetto alla vendemmia 2014, dovuto principalmente ad una conformazione degli acini che risultano essere più piccoli rispetto alla norma. Si stima, pertanto, una produzione di 2.640.000 ettolitri di vino, contro i 2.778.000 ettolitri dello scorso anno che è risultato tra i più produttivi degli ultimi dieci anni.
Le quotazioni al momento non fanno registrare variazioni rilevanti rispetto a quelle dello stesso periodo dello scorso anno”.

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