A partire dai soggetti ostinatamente figurativi dei lavori esposti, “La forza della memoria. Ubi boves, ibi labor” - la mostra personale di Sergio Battarola a cura di Gian Pietro Resmini, aperta al pubblico nelle tre sale espositive della Fortezza da domenica 2 fino a lunedì 31 agosto 2015 - prende una posizione netta e precisa in ordine alla crisi, estetica e valoriale, dei nostri anni. In un mondo tutto consumisticamente centrato su un divorare - beni, oggetti, occasioni, opportunità - sempre più spasmodico e convulso, i disegni, i quadri, le sculture, i portali di Sergio Battarola ricordano l’importanza della memoria. La scelta del luogo espositivo, la Fortezza di Montalcino - costruita nel 1361 nel punto più alto della città - è strettamente legata al proposito della mostra di rimarcare l’importanza del ricordo e dei valori di una civiltà, in primis quella contadina, che rappresenta le nostre radici.
Nella prima sala viene proiettato il film documentario Il figlio di Amleto (Francesco Gatti, 2009) sulla figura di Sergio Battarola e sul suo rapporto con il critico e scrittore Giovanni Testori. Accanto sono esposte una prima serie di dieci oli su tela e tre sculture lignee a stelo a soggetto animale. Si prosegue nella sala successiva con due serie di disegni di diverso formato, realizzati a graffite su carta pergamena, che rappresentano figure di animali domestici e selvatici. Il percorso della mostra si conclude con la sezione dedicata alle opere di grandi dimensioni: otto oli su tela (150 x 130 cm ognuno) e quattro portali di legno di rovere scolpito (220 x 1,05 cm). Assieme al Portale dei Lupi, ultimo lavoro inedito realizzato appositamente da Battarola per la mostra a Montalcino, sono presenti quello dedicato ai Leoni, ai Barbari e ai Serpenti.
La mostra, patrocinata dal Comune di Montalcino, nasce da un’idea di Luigi Ramondi ed è corredata da un catalogo a colori curato da Armando Fettolini, con testi critici di Beatrice Resmini e Silvia Stucchi.
Sergio Battarola è nato a Bariano (BG) nel 1955, dove vive e lavora. Si è diplomato all’accademia di Brera e si è rivelato all’attenzione del pubblico e della critica nel 1989, con una mostra di trentatré disegni presentati da Giovanni Testori alla Compagnia del Disegno di Milano. Ha esposto in varie mostre personali in diverse città italiane, tra le quali si segnalano: A porta inferi, presentata da monsignor Gianfranco Ravasi alla Galleria delle Officine di Brescia; il ciclo di disegni ispirati alla figura e alla poesia di Francois Villon, curata da Flavio Arensi alla Compagnia del Disegno e Generazioni, a cura di Giuliano Zanchi, presso il Museo Adriano Bernareggi di Bergamo.
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20 settembre 2024