“La 2010 risulta essere una delle annate più celebrate a Montalcino. In questo momento i vini rappresentano caratteristiche non del tutto omogenee come capita in tutte le annate: ci sono comunque dei vini di livello più alto e vini, come sempre accade, di livello inferiore e questo evidentemente va riferito al talento dei produttori e alla qualità dei territori. È un’annata che nelle versioni migliori presenta caratteristiche di notevole potenzialità e di longevità perchè sono vini ricchi ma dall’acidità sostenuta che garantisce freschezza e tenuta nel tempo. Le versioni migliori potrebbero raggiungere alti vertici ma la quadratura definitiva dell’annata la avremo solo il prossimo anno quando avremo assaggiato anche le Riserve perchè la 2010 è un’annata che si presta anche alla versione più invecchiata. Per quanto riguarda gli assaggi odierni, l’annata rispetta le attese che si sono create, anche un po’ eccessivamente, in questi mesi. Il nostro giudizio collettivo è che di solito si tende ad estremizzare le situazioni. Il 2009 per esempio è stata un’annata inferiore alla 2010 ma non così tragica come è stata descritta: tutto sommato c’erano dei buoni Brunello, non adatti forse all’invecchiamento ma ottimi vini e, forse, la 2010 è stata dipinta con tinte più rosee di quanto meritasse. Sicuramente rappresenta un’annata dalle notevoli prospettive ma non tutto il prodotto 2010 a Montalcino può essere considerato eccezionale”. Questi i giudizi sull’annata 2010 di Ernesto Gentili per L’Espresso arrivato, con il suo staff, a Montalcino per i consueti assaggi al Consorzio del Brunello.
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