“Creare” un luogo che riesca a sviluppare a 360 gradi le potenzialità del territorio, dove dare vita a progetti diversi perchè il “modello” Montalcino, composto da molti fattori diversi - dal Brunello al turismo, dalla storia alla cultura, dal misticismo al paesaggio - riesca a crescere ed evolversi, attraverso un collante capace rendere “omogenei” tutti gli elementi che compongono la culla del Brunello. E questo collante potrebbe essere proprio il cuore della città, il luogo simbolo per i cittadini e che potrebbe divenire il punto focale non solo per chi qui abita ma per tutti coloro che vengono per visitare e conoscere Montalcino: Sant’Agostino. Il complesso - di proprietà della cura e restaurato grazie alla sinergia pubblico privato che ha permesso alla fondazione Bertarelli di investire oltre un milione di euro per far tornare a nuova vita il convento - che torna a vivere attraverso un’area museale, già presente prima dei restauri ma che oggi vede il ritrovato collegamento tra i due chiostri e l’annessione della piazza interna attualmente in ristrutturazione, e dei locali dove nascerà la Scuola dell’Abitare che comprende una foresteria con 26 posti letto per ragazzi e 2 per docenti, spazi per uffici, 5 aule da 10 posti ciascuna ed una cucina di 40 metri quadrati. Altra parte è quella che, seguendo le orme di ciò che è avvenuto a Radda in Chianti con la “Casa del Gallo Nero”, dovrebbe essere occupata dal Consorzio del Brunello, con uffici e sale di degustazione. Resta ancora una parte da “assegnare”, che, per rendere la città del Brunello contemporanea e all’avanguardia, sempre nel rispetto di ciò che il territorio rappresenta, dovrebbe poter ospitare laboratori, spazi per convegni, conferenze, incontri e spettacoli o perchè no mostre d’arte ed esposizioni ma anche luoghi da adibire a ristori, bar o ristoranti. Una vera e propria “casa” che al suo interno racchiuda tutte le facce di Montalcino e che riesca a raccontare al mondo ciò che questo territorio è e rappresenta.
dati a cura di 3BMeteo
20 settembre 2024