Le iniziative promosse in tutt’Italia da Agrinsieme per sollecitare un intervento di correzione sostanziale sull’Imu agricola hanno già coinvolto migliaia di agricoltori del Belpaese, e anche della culla del Brunello, e trovato grande attenzione da parte delle istituzioni locali. Manifestazioni si sono svolte a Grosseto, Firenze, Arezzo, Siena, Pisa, Viterbo, Torino, Alessandria e l’azione sindacale del coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative agroalimentari proseguirà con altre iniziative al Nord, al Centro e al Sud del Paese.
Il coordinamento tra Cia, Confagricoltura e Alleanza delle cooperative del settore agroalimentare ribadisce la necessità di apportare significativi correttivi al Decreto Legge, in modo da rivedere le storture attuali ed evitare che gli agricoltori siano chiamati a pagare un’imposta che, dovendo rispondere essenzialmente a ragioni di gettito, omette di considerare il rispetto di principi quali la sostenibilità, l’equità e la ragionevolezza che, invece, dovrebbero essere alla base di qualsiasi norma impositiva.
“Vogliamo, con la nostra mobilitazione, sollecitare le forze politiche e di governo - chiarisce Gianluca Cavicchioli, direttore dell’Unione Provinciale Agricoltori di Siena in una intervista telefonica rilasciata alla Montalcinonews - a individuare, anche per il 2014, parametri più appropriati rispetto a quelli contenuti nel Dl 4/15: il prelievo è assolutamente inadeguato e non corretto e, in alcuni casi, quasi combacia con la stessa produttività. Si tratta di un provvedimento in controtendenza poiché quello dell’agricoltura è uno dei pochi settori che tiene, anche da punto di vista occupazionale, in questo momento di crisi e così intervenendo si rischia di rendere impossibile per alcuni assumere o addirittura necessario licenziare. Abbiamo, in varie sedi, esplicitato le nostre perplessità ed il nostro dissenso portando dati analitici a supporto delle nostre tesi e continueremo a farlo fino a che ne avremo la possibilità con il fine di assicurare una revisione strutturale dell’imposizione locale sugli immobili agricoli”.
Anche Montalcino scende in piazza e protesta contro il decreto anche se, per la maggior parte degli agricoltori e produttori della culla del Brunello, non dovrebbero esserci rischi di nuove tassazioni.
Infatti se, per chi abita nei comuni montani c’è l’esenzione completa e, invece, nei territori non montani tutti gli agricoltori devono pagare, le cose cambiamo per i territori parzialmente montani, come quello di Montalcino, dove a non pagare l’Imu sui terreni agricoli saranno solo gli imprenditori agricoli professionali ed i coltivatori diretti. Per esemplificare: se un professionista - che quindi svolge una attività diversa da quella dell’imprenditore agricolo professionale e che non sia un coltivatore diretto - possiede un’area boschiva, un oliveto o un qualsiasi tipo di appezzamento di terreno nel comune di Montalcino, non sarà esente e dovrà presentarsi allo sportello per pagare la tassa.
dati a cura di 3BMeteo
8 febbraio 2025 08:00