“Per i produttori di Brunello, come per tutta l’Italia del vino, questa è senza dubbio una buona notizia. Un periodo transitorio più ampio, volto ad assicurare ai produttori maggiore flessibilità nei tempi di conversione non può che portare innegabili benefici sia a Montalcino che all’intero settore vitivinicolo nazionale”. Questo il commento di Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino alla lettura della nota stampa diffusa questa mattina dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.
Per attuare le disposizioni europee in campo vitivinicolo il Consiglio dei Ministri ha, infatti, approvato un decreto, proposto dal Mipaaf, che prevede la deroga che amplia l’arco temporale di conversione dei diritti fino al 31 dicembre 2020 e la trasferibilità dei diritti d’impianto tra Regioni, con l’abrogazione della possibilità di limitare l’esercizio del diritto di reimpianto “ad ambiti territoriali omogenei e limitati al fine di tutelare le viticolture di qualità e salvaguardare gli ambienti orograficamente difficili”.
Fino a questa mattina, infatti, i produttori che detenevano dei diritti di reimpianto, avrebbero dovuto provvedere alla “conversione” con l’entrata in vigore del nuovo regime, entro quindi il 1 gennaio 2016. Ciò avrebbe portato quasi sicuramente, con l’entrata in applicazione del nuovo sistema, che non avrebbe consentito ai detentori di diritti di reimpianto, di trasferire i propri titoli, oltre il 31 dicembre 2015, ad una perdita di potenziale di produzione.
Ad oggi, i diritti di reimpianto detenuti dai produttori viticoli italiani ammontano a circa 47.000 ettari (pari al 7% della superficie vitata nazionale); con le modifiche approvate oggi si tende a diminuire il rischio di non utilizzo dei diritti, quindi di perdita di potenziale viticolo nonché di calmierare i prezzi di mercato attualmente in forte aumento.
“Con questo provvedimento - ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina - tuteliamo il nostro potenziale viticolo, dando rassicurazioni al settore che chiedeva da tempo un intervento di semplificazione in questa direzione. Il vino è un settore strategico da oltre 14 miliardi di euro con più di 5 miliardi di export e il Governo è in campo non solo per la sua salvaguardia, ma per accompagnarne la crescita”.
dati a cura di 3BMeteo
8 febbraio 2025 08:00