La settimana che si sta per concludere ha visto protagonista il territorio di Montalcino per una notizia di cronaca.
I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Siena, nell’ambito di una complessa attività investigativa volta a contrastare la diffusione di sostanze stupefacenti, hanno condotto una operazione, denominata “Montalcino Express”, coordinata dalla Procura di Siena, che ha portato allo smascheramento di una centrale di smistamento di cocaina e condotto all’arresto di 8 persone, alcune delle quali impiegate in aziende di Brunello, italiane ed albanesi (non tutte residenti nel comune di Montalcino), e all’obbligo di dimora per altre 3.
A parlare e a farsi domande sono, prima di tutti, i cittadini di una piccola comunità, come quella di Montalcino, sconvolti per la vicenda e per gli arresti. Ma c’è da interrogarsi anche del perché e di come la notizia, sia sui quotidiani locali, dove si è “giocato” sulla vicenda con titoli fantasiosi e sensazionalistici, sia sulla stampa enoica nazionale ed internazionale, venga gridata, in un modo alquanto singolare e curioso, come fosse un altro scandalo per il Brunello, non dimenticando, ovviamente, di ricordare, con dovizia di particolari, tutte le varie vicissitudini, più o meno recenti, che hanno coinvolto il re del Sangiovese. Fior fiore di testate giornalistiche e personaggi influenti nel mondo del vino - da Wine-Searcher con “Montalcino Wineries Cover for Cocaine Ring” a Decanter che titola “Montalcino winery workers arrested in drugs raid”, da Wine Spectator che parla di “Montalcino Wineries Drawn into Cocaine-Ring Sting” fino a giornalisti e blogger che si sono espressi attraverso i social network - hanno collegato il caso di cronaca al nome del Brunello, in alcuni casi anche esprimendo dispiacere, vero o presunto, per Montalcino ed il suo prodotto, costretti così spesso ad essere accostati a fatti e misfatti.
Se negli ultimi tempi è accaduto che il mondo del vino dovesse guardare a Montalcino con occhio critico e indignato per vicende legate al Brunello, oggi siamo di fronte ad una più probabile strumentalizzazione della notizia che lo non riguarda minimamente.
Che a Montalcino si produca o meno un vino famoso e apprezzato in tutto il mondo, risulta essere assolutamente ininfluente ed irrilevante di fronte ad un fatto di cronaca come questo.
Quella che abbiamo davanti è una “distorsione” mediatica pura e semplice che, dagli organi addetti alla tutela del Brunello, dovrebbe essere monitorata e, forse, anche contrastata.
dati a cura di 3BMeteo
8 febbraio 2025 08:00