Carlo Ferrini, l’uomo più ambito tra i winemaker del pianeta, l’enologo che tutti vorrebbero con i suoi vini che occupano i primi posti delle classifiche mondiali, sbarca a Montalcino con il Brunello Giodo 2009.
Una carriera che inizia negli anni Ottanta - quando di gente che andava in giro per la vigna non ce n’era quasi nessuna, e il lavoro da fare era tantissimo - al Consorzio del Chianti Classico dove opera per ben 10 anni. Ma la svolta arriva nel 1991 quando, uscito da Consorzio si mette a fare il consulente e, tra le prime aziende che segue c’è, a Montalcino, Casanova di Neri. Grazie proprio al lavoro e alla filosofia di Ferrini, che sostiene che il grande vino si solamente in vigna, con il “Tenuta Nuova” 2001 eletto da Wine Spectator, rivista americana considerata la vera e propria “bibbia” del vino mondiale, che ogni anno stila la sua “Top 100”, miglior vino del mondo, la cantina di Montalcino scala le vette dell’enologia mondiale.
Oggi, Ferrini, possiede una sua propria cantina a Montalcino, due ettari e mezzo nella zona di Sant’Angelo di filari che non vedono altro che il monte Amiata e dove alleva almeno dieci cloni differenti selezionati durante la lunga esperienza con questo vitigno e dove produce 3.000 bottiglie di Brunello Giodo oltre ad un Igt Toscana.
Un Brunello accorto che non calca la mano e con un’estrazione bilanciata. L’ingresso è morbido, i tannini elegantissimi con un sentore di legno che non disturba e un’acidità fresca, tonica che conferisce ritmo alla beva piacevole e dal finale persistente.
Un prodotto raffinato e ricercato che rispecchia la personalità di Ferrini e che trasmette in modo limpido ed evidente la filosofia di questo grande enologo.
dati a cura di 3BMeteo
23 dicembre 2024 17:30