Era il 2 aprile 1893 quando “Il Progresso” riportò una biografia del cittadino di Montalcino Sebastiano Brigidi (1804-1892) dalla quale si apprende che egli era iscritto alla Giovine Italia nel 1833 “congiurando per la libertà d’indipendenza nazionale”. Nel 1848 Brigidi fu eletto alla Costituente Toscana dopo la fuga dei Lorena da Firenze, insieme a Guerrazzi e Giuseppe Montanelli. Dopo l’Unità d’Italia divenne direttore della biblioteca fiorentina Riccardiana. È ricordato nel dizionario biografico del Risorgimento Italiano dell’Istituto Treccani di Roma. Nel 2004, quando il Consiglio Regionale della Toscana organizzò la mostra per i 200 dalla nascita di Mazzini si evidenziò che egli visitò solo Firenze, Livorno e Montalcino. I montalcinesi della Costituente Toscana (1847-48) elessero il Canonico professor Padelletti che insegnò Teologia Morale all’Università di Siena e che l’Accademia dei Fisiocritici volle tra i suoi membri. Da “Il Progresso” del 5 marzo 1898, si apprende che il tricolore sventolò per la prima volta a Montalcino il 3 ottobre 1847. a combattere contro gli austriaci, insieme ad Accurtatore e Montanara con il battaglione toscano, concorsero volontari montalcinesi: Metello Boccardi, Curzio Costanti, Luigi Davini, Francesco Santi, Silvano Santini, Salvatore Franci e Pierfrancesco Padelletti. Nel 1904 moriva Girolamo Cannoni, eroe montalcinese, “uno dei superstiti della gloriosa schiera de’ Mille, nel 1860, dopo lo sbarco a Marsala, il Cannoni combattè da valoroso a Calatifimi insieme al povero Giuseppe Bandi …” (“Il Progresso” 3 gennaio 1904). Il Gonfaloniere Burri, il 3 marzo 1860, invitò i montalcinesi a votare in massa per l’annessione della Toscana al Regno d’Italia. Ma non finisce qui. Il 15 gennaio 1861, il Consiglio Comunale di Montalcino concesse la cittadinanza a Giuseppe Garibaldi. Va sottolineato anche che, con tempismo, i montalcinesifurono sensibili a riconoscere la grandezza di Garibaldi intitolandogli una delle piazze più importanti della città.
Garibaldi, con una lettera conservata in Comune, accettò con onore la cittadinanza montalcinese.
Altri cittadini di Montalcino, i cui nomi sono ricordati nella targa commemorativa sotto le Logge, parteciparono alle guerre d’indipendenza nazionale. Nel 1911 è ancora “Il Progresso” a dare notizia che, in occasione del cinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia, a Montalcino, “vestita”, per l’occasione del tricolore, ci fu una gran festa. E con ragion veduta. Con il Regno Unito, infatti, Montalcino vide costruire la ferrovia della Maremma. Il treno arrivò a Torrenieri il 12 maggio 1865, mentre la linea che collegava Siena a Grosseto fu inaugurata il 20 maggio 1872. Con la ferrovia arrivarono anche i giornali, il telegrafo e ci fu uno sviluppo enorme dell’economia silvana. Nel primo cinquantennio furono costruiti i ponti sull’Orcia, a Monte Amiata Scalo e a Sant’Angelo Scalo, favorendo i traffici verso l’Amiata e verso la Maremma. Dal 1902, poi, Montalcino fu dotato di corrente elettrica e, all’avanguardia, già dal 1907 si proiettavano regolarmente film cinematografici. Nel 1908 fu finanziata la più grande opera pubblica sanitaria e igienica dell’acquedotto del Vivo d’Orcia e nel 1911 la città era dotata di telefono. Grande sviluppo poi ebbe anche la scolarizzazione elementare obbligatoria. Grande fu anche la partecipazione dei cittadini alla politica della comunità. Nel 1862 fu costituita la Società Operaia di Mutuo Soccorso e nel 1891 fu inaugurata la Coperativa di Consumo. I cittadini nelle elezioni politiche e amministrative potevano scegliere fra più schieramenti politici. La libertà di pensiero e di stampa era garantita.
Alcuni dati demografici: nel 1871 gli abitanti di Montalcino erano 8.048; nel 1911 erano 9.614. Si calcola che nel 1871, c’erano 291 montalcinesi per ogni milione di abitanti in Italia così come nel 1911.
dati a cura di 3BMeteo
14 dicembre 2024 19:30