Prodotto per la prima volta nel 1982, da allora è divenuto un cult per la Castello Banfi. Torna, come ogni anno, ad annunciare idealmente la vendemmia di una delle cantine simbolo di Montalcino il Santa Costanza che rappresenta, tra i numerosi Novelli che si producono lungo tutto lo Stivale, il più diffuso e il più apprezzato per la sua qualità. Un vino dinamico, fresco, dal colore vivo e dal gusto fruttato, che cattura in un elegante blend le delicate fragranze di Sangiovese, Gamay e Syrah.
Ma dove arriva la tradizione del Novello? Il “vino da bere giovane” nasce negli anni ’50 in Francia nella regione Beaujolais e le sue caratteristiche sono determinate dal metodo di vinificazione utilizzato che è stato messo a punto dal ricercatore francese Flanzy ed è fondato sulla macerazione carbonica. Leggero, con bassa gradazione (11 gradi) e bouquet aromatico, il novello viene consumato soprattutto dal pubblico dei più giovani in abbinamento con i prodotti autunnali come le caldarroste.
Con la vendemmia 2006, per prima in Italia, la Castello Banfi ha introdotto proprio sul Santa Costanza, che deve il suo nome ad uno dei poderi della campagna di Montalcino di proprietà della cantina, il tappo “Stelvin”, una chiusura moderna e ideale per esaltarne al meglio la caratteristica vivacità e l’aroma fruttato.
Se il rito del dèblocage, vale a dire la cerimonia di apertura delle bottiglie alla mezzanotte del 6 novembre, rappresentava una sorta di battesimo che dava inizio alla commercializzazione del prodotto dal 2012 è possibile trovare questa primizia già a partire dal 30 ottobre.
dati a cura di 3BMeteo
14 dicembre 2024 19:30