“In amicizia nasca e in amicizia muoia… ”, questo è il motto che il Banditore pronuncia per dare inizio alla Sagra del Tordo e gli arcieri di Montalcino lo sanno bene. E fare squadra, stare uniti, sempre e comunque, per il bene di Montalcino, della festa e delle sue tradizioni è lo spirito con cui è nata la manifestazione della città del Brunello e che gli arcieri hanno tutta l’intenzione di portare avanti e rafforzare. Un modo per scambiarsi idee, per confrontarsi ed uscirne rafforzati perchè alla fine sono loro, gli arcieri, i capitani e coloro che collaborano e che gestiscono i Campi di Tiro dei Quartieri, che sanno cosa significa un intenso allenamento che dura tutto l’anno e, soprattutto, cosa significa vestire i colori del proprio Quartiere e scendere sul Campo di Tiro per far trionfare il popolo che rappresentano. Una tradizione che viene da lontano e che risale a ben 40 anni fa, quando era un appuntamento fisso del sabato prima dello svolgimento della gara, e che rappresenta una vecchia consuetudine ormai perduta nel tempo e che le “nuove leve”, poi, hanno deciso di far rivivere. Così, ieri sera, è andata in scena, nella capitale del Brunello, la Cena degli Arcieri, una tradizione riportata alla vita e che è auspicabile continui nel tempo.
