Torna “Autunno al Museo”, l’iniziativa frutto della collaborazione tra la Fondazione Musei Senesi e l’Agenzia Formativa “Istituto Dante Alighieri” per favorire la conoscenza dello straordinario patrimonio storico-artistico, archeologico, antropologico, etnografico, scientifico e naturalistico custodito nei musei della provincia di Siena. Dopo il successo degli scorsi anni, che hanno visto una ricca partecipazione di cittadini e turisti, torna anche quest’anno, dal 20 settembre al 7 dicembre 2014, un calendario di appuntamenti per tutti i gusti, per vivere appieno i 43 musei diffusi nelle terre di Siena. In quest’occasione, ad animare i musei, saranno l’entusiasmo e le competenze degli allievi del corso guida turistica di Siena, formati dall’Istituto Dante Alighieri, che presenteranno ai visitatori il nutrito patrimonio culturale, materiale ed immateriale del senese, sia all’interno delle sedi museali, sia all’esterno, sul territorio. E proprio a sottolineare tale legame, molti degli appuntamenti in programma sono stati calibrati in concomitanza ad eventi culturali e festività della tradizione, legate alla cultura contadina o al folklore locale, come quello di Montalcino, il 25 ed il 26 ottobre 2014, in occasione della Sagra del Tordo, la festa più amata e sentita dagli abitanti della città del Brunello. Autunno al Museo sarà l’occasione per vivere la stagione autunnale all’insegna della cultura e per scoprire e conoscere i musei diffusi nella provincia di Siena che partecipano alla Fondazione Musei Senesi. Un vero e proprio museo a cielo aperto, fatto di preziose testimonianze archeologiche, di straordinari capolavori artistici, di rarissime collezioni scientifiche e naturalistiche. Un percorso entusiasmante per tutti e frutto di un dialogo continuo tra uomo e natura che plasma e modella da millenni la quinta essenza della Toscana.
Focus - La storia di Montalcino raccontata dalle opere custodite nel Museo
Il Museo civico e diocesano di Montalcino, a cui si aggiunge la Sezione Archeologica, è uno dei più importanti del Senese perché ricco di una vasta selezione di opere della pittura senese dal ‘300 al ‘500, che permette una panoramica quasi completa dei pittori che hanno fatto grande la produzione artistica di questa città (dalla bottega di Duccio a Segna di Bonaventura, da Simone Martini ad Ambrogio Lorenzetti, da Luca di Tommè a Bartolo di Fredi. Anche la stagione tardo-gotica è ben rappresentata da Giovanni di Paolo e da Sano di Pietro. La nuova stagione rinascimentale si riflette in una Maestà del Vecchietta ed in una grande tavola con la Madonna col Bambino e Santi di Marco Pino.
Uno dei pregi del museo di Montalcino è quello di conservare un nucleo cospicuo ed importante di scultura lignea dipinta: i modi forti ed espressivi di Giovanni Pisano si riflettono in una Madonna col Bambino; un piccolo Crocifisso dai tratti sottili ed eleganti si dimostra come un prodotto di Giovanni d’Agostino, grande scultore ed architetto del Duomo Nuovo di Siena, che nelle sculture seppe tradurre le sofisticate figurazioni di Simone Martini; documentano l’alto livello dei maestri di legname senesi della seconda metà del ‘300 due gruppi dell’Annunciazione ed alcuni Crocifissi; la grande stagione della cultura tardo-gotica è invece rappresentata da un San Giovanni Battista dell’orafo scultore senese Giovanni di Turino, che si dimostrò un fedele seguace della maniera del fiorentino Lorenzo Ghiberti, nonché da due figure intagliate da Francesco di Valdambrino: un imponente San Pietro donato da Montalcino dal Papa Pio III ed un tenero Crocifisso che segna l’apice di questo gentile e raffinato scultore senese, amico e collaboratore di Jacopo della Quercia.
Il museo conserva anche due volumi della Bibbia finemente miniata (secolo XII), un Crocifisso di fine ‘500 del Gianbologna ed un’eccezionale collezione di 52 boccali in maiolica, prodotti localmente fra la fine del ‘200 e gli inizi del ‘300 da manifatture locali, unica in Italia. Nel panorama della maiolica arcaica del Centro Italia, i boccali di Montalcino si distinguono per una spiccata volontà di caratterizzare questi manufatti per la vita quotidiana, con decorazioni a motivi geometrici e figure bizzarre e mostruose non prive di una vena d’ironia.