Opere d’arte realizzate con prodotti della natura, il tutto rigorosamente assemblato senza aggiunte di materiali che non provengano da “madre terra”: tutto questo è “Land Art”, un nuovo modo, al 100% ecologico, di “fare arte”. E, se proprio in questi mesi a Milano e nei suoi dintorni si assiste a interessanti installazioni che non passano inosservate e che hanno l’intento di puntare i riflettori su un genere di arte che mette a contatto gli spettatori con la bellezza e il buonsenso della natura accogliendoli in spazi che nulla hanno di sintetico, a Montalcino si assiste ad un esempio vero e proprio, forse un po’ rudimentale ma senza dubbio di impatto, di “Land Art” firmata Cordella. Se, infatti, attratti dalla bellezza del panorama che guarda sulla Val d’Orcia, ci si affaccia dalle molte terrazze, naturali e non, della città, non si può non notare una scritta che alberga in uno dei campi di grano della vallata. Se a colpo d’occhio non si distingue immediatamente di cosa si tratti, guardando con più attenzione ci si accorge che siamo difronte ad una vera e propria scritta, “Cordella”, che indica la famiglia di proprietà dell’appezzamento di terra. Ma il territorio di Montalcino non è nuovo a questo tipo di “arte”. Antesignana del genere oggi molto in voga, fu la famiglia Biondi Santi che, in mezzo ad una delle vigne di sua proprietà, fece piantare viti di colorino che, in autunno, si tingevano di rosso e svelavano, a chiunque sorvolasse la zona, le iniziali dei cognomi del casato (BS).
dati a cura di 3BMeteo
20 settembre 2024