“Si tratta di un ulteriore passo avanti verso quel processo necessario nel nostro paese per supportare al meglio le tante eccellenze del Made in Italy, di cui il Brunello è un esempio prestigioso. Da molti anni il Consorzio è impegnato a salvaguardare il lavoro dei produttori e tutelare i consumatori, un impegno che richiede una sempre maggiore attenzione e un aggiornamento continuo delle regole, a vantaggio del territorio, del brand e della qualità dei prodotti”. Così Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio del Vino Brunello di Montalcino, commenta le modifiche, approvate dai soci lo scorso 26 giugno 2014 in sede d’assemblea, apportate ai Disciplinari di produzione di competenza del Consorzio del Brunello.
Una delle variazioni, in realtà una vera e propria aggiunta, più importante apportata ai Disciplinari è quella che riguarda la commercializzazione in zona di produzione di partite di uva o di vino nuovo ancora in fermentazione o in fase di affinamento destinato a divenire Brunello o Rosso di Montalcino. Sarà obbligatorio, infatti, darne comunicazione, almeno due giorni lavorativi prima del trasferimento, all’Organismo di controllo incaricato. Un modo, per il Consorzio, di vigilare in modo più fattivo e concreto su tutta la filiera, con l’obiettivo di cercare di evitare e prevenire situazioni gravi come quella che ha coinvolto il territorio del Brunello alcuni mesi fa quando è stata scoperta, a seguito del sequestro condotto dai Carabinieri del reparto operativo di Siena, di 30.000 bottiglie di vino etichettato soprattutto come Brunello, una truffa, ai danni proprio del Consorzio e di tutti i produttori di Montalcino.
dati a cura di 3BMeteo
14 dicembre 2024 19:30