Continua la querelle tra il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino ed il produttore della cantina Case Basse, Gianfranco Soldera, adesso è stata avanzata la richiesta di rinvio a giudizio per il produttore.
Tutto nasce dal sabotaggio, per mano di un ex dipendente, Andrea Di Gisi, che, nel dicembre 2012, distrusse, sversandoli nelle fogne, 600 ettolitri, di ben 5 annate, di Brunello Case Basse Soldera. Nei giorni seguenti l’“attentato”, i produttori di Montalcino tesero una mano a Gianfranco Soldera proponendo, per solidarietà, di donare un quantitativo ciascuno di bottiglie al collega produttore per venirgli incontro ed aiutarlo in un momento di disagio e sconcerto. Ma Soldera non accettò e, successivamente, dichiarò, in una intervista rilasciata al giornalista Luciano Ferraro per il quotidiano “Corriere della Sera” (26 marzo 2013): “volevano donarmi vino: avrei dovuto imbottigliarlo come mio, non sapendo da dove venisse. Proposta irricevibile e offensiva, una truffa al consumatore. Finanziate gli studi a Montalcino, ho chiesto. Ma non se n’è fatto nulla”. A questo punto, il Consorzio del Brunello, a seguito di queste dichiarazioni ritenute “gravissime e lesive”, tramite il proprio avvocato Alessia Cozzi, decise di sporgere querela nei confronti di Soldera depositandola presso la Procura della Repubblica di Milano, territorialmente competente.
In questi giorni, il Pubblico Ministero, il dottor Luigi Luzi, dopo aver concluso le indagini preliminari ha formulato la richiesta di rinvio a giudizio, che è stata assegnata al Giudice per le Udienze Preliminari, la dottoressa Maria Cristina Mannocci, e, in attesa di fissazione di udienza preliminare, il procedimento è stato iscritto al n. 5783/14 R.G.G.I.P.
E la saga continua … Se Gianfranco Soldera dichiara, infatti, in una intervista telefonica alla Montalcinonews, di “non avere alcuna notizia in merito”, il Consorzio del Brunello rilascia dichiarazioni: “in questo momento, a livello personale, provo - commenta il presidente Fabrizio Bindocci - un profondo dispiacere, ma, come presidente del Consorzio del Brunello, il nostro era un atto dovuto. Un’azione inevitabile che un organo che tutela centinaia di soci non poteva esimersi da intraprendere”. Se il presidente Bindocci risponde in modo molto diplomatico e pacato, a sbilanciarsi un po’ di più è il vice presidente del Consorzio del Brunello, Bernardo Losappio, dichiarando che: “tecnicamente, in caso di condanna, vista la tiratura del quotidiano in cui sono apparse le dichiarazioni denigratorie, il Consorzio sarebbe tenuto a richiedere danni, anche ingenti, a Gianfranco Soldera”.
dati a cura di 3BMeteo
14 dicembre 2024 19:30