Come quasi ogni giorno accade, la Montalcinonews, che da novembre 2011 racconta, a tutto tondo ciò che accade a Montalcino e dà voce alla comunità del Brunello, riceve “posta” - dalle segnalazioni ai commenti a pezzi pubblicati, dalle idee dei cittadini fino ad arrivare, a lettere pubbliche, indirizzate all’Amministrazione Comunale. Quest’oggi è Bruno Bonucci, apprezzato storico e conoscitore di tutte le vicende del territorio, che ha inviato una “lettera aperta” al sindaco di Montalcino, Silvio Franceschelli. Il motivo della missiva il lavoro, ancora in atto, di riqualificazione dei Giardini dell’Impero. Di seguito pubblichiamo integralmente il testo della lettera che Bonucci ci ha fatto pervenire.
“Caro sindaco,
premetto a queste poche righe l’apprezzamento per i concetti da te espressi con sincero vigore, anche recentemente nel chiostro del museo, circa i valori monumentali e ambientali propri di Montalcino. Dico questo perché mi son sembrate muoversi oggi cose promettenti su questo terreno.
Va tutto bene allora. No.
Sai che l’intervento, lassù all’Impero, non è stato condiviso del tutto dalla popolazione. Entrare nel merito sarebbe troppo lungo e ci porterebbe lontano nel tempo. Al solito il problema non sta nel fare un intervento ma sta tutto nella sua pesantezza: le muraglie innumerevoli e inutili, addossate in parte alle preesistenti, le gradinate, le scalee, gli alberelli, il cesso in bella vista. Tutto questo sconvolge l’ambiente, il complesso delle sue relazioni, cui tanto si dice di tenere.
E ormai non si può certo ridurre l’impatto di questo indefinibile luogo ora realizzato che, coscienti o no, porta a conclusione quell’antico progetto che si chiamò “Montalcino Verde”. Se non si può far più niente, mi dirai, a che serve quello che dici?
Ad una cosa ben piccola ma abbastanza importante mi auguro che serva. A ottenere che sia tolta quella teoria di paletti con il filo di ferro che ora si va piazzando sopra le muraglie a coronamento dell’opera.
È straordinario aver concepito una cosa del genere che ingabbia definitivamente uno spazio della città. Chi lo vedrà dall’esterno andrà subito col pensiero alle recinsioni carcerarie, se non alle tragiche barriere dei lager. Mi figuro poi che sarà vedercisi dentro, godersi il tramonto all’orizzonte da dietro la recinzione.
Almeno su questo, caro sindaco, c’è da sperare che si possa fare, come si dice oggi, un passo indietro.
Ti saluto caramente
Bruno Bonucci”
dati a cura di 3BMeteo
14 dicembre 2024 19:30