Ora gli apicoltori sperano nell’arrivo dell’estate, nel caldo della bella stagione che potrebbe portare i fiori, vista la buona quantità di acqua nel sottosuolo, a dare molto nettare Montalcino, 5 giugno 2014 - Maledetta primavera. È il grido delle api della Toscana che, a causa delle avverse condizioni climatiche, delle temperature notturne troppo basse e della forte imprevedibilità meteorologica, hanno registrato un bilancio negativo nella produzione di mieli primaverili: - 40% nella media regionale, con punte anche del -50%. A dirlo Hubert Ciacci, presidente della “Settimana del Miele” di Montalcino (12-14 settembre 2014), gli stati generali dell’apicoltura regionale. “La situazione è preoccupante - commenta Hubert Ciacci, presidente della “Settimana del Miele” - a causa dell’andamento meteorologico, del freddo persistente, del vento e delle piogge che non hanno certo favorito l’uscita dall’inverno degli allevamenti apistici e, anzi, hanno praticamente dimezzato la produzione dei mieli primaverili: erica, acacia e sulla. Le speranze degli apicoltori adesso sono tutte rivolte all’estate, all’arrivo della bella stagione, e al caldo che, vista la quantità importante di acqua presente nel sottosuolo, può portare i fiori a dare molto nettare”. Se le aspettative per il raccolto dei mieli estivi sono positive, di contro, il crollo del 40% sul 2013 è un dato allarmante, perché anche lo scorso anno si era caratterizzato come l’annus orribilus per i mieli primaverili della Toscana, segnando il -40% sul 2012, a causa sempre dell’instabilità climatica e, in particolare, delle continue piogge che avevano superato, del 20%, le medie stagionali, compromettendo il raccolto di miele della primavera.
Il bilancio definitivo del raccolto 2014 si saprà durante la “Settimana del Miele” (Montalcino, 12-14 settembre 2014), la grande degustazione di miele open air, che si tiene nella regione che vanta il maggior numero di mieli uniflorali, grazie ad un ricco patrimonio di biodiversità. In Toscana l’apicoltura spiega Hubert Ciacci “conta 2.000 apicoltori, 80.000 alveari, una produzione annua di 35.000 quintali di miele ed un giro d’affari stimato in 25 milioni di euro, e il cui valore reale supera il miliardo di euro se si considera il servizio di impollinazione fornito dalle api all’agricoltura toscana”.
dati a cura di 3BMeteo
14 dicembre 2024 19:30