La gloria e la fama si sa portano con sé gioie ma anche dolori. E questa volta, a dover fare i conti con la “faccia” negativa della notorietà, sono il Brunello ed il suo Consorzio di tutela, che si trovano a dover fare i conti con malintenzionati e truffatori. “Se da una parte - spiega, alla Montalcinonews, il presidente del Consorzio del Brunello, Fabrizio Bindocci - essere tra i vini più famosi, apprezzati da appassionati e addetti ai lavori, e bevuti di tutto il mondo è un vanto e un onore per il re del Sangiovese dall’altra essere un prodotto blasonato e d’eccellenza porta con sè dei pericoli ai danni, non solo di chi produce ma anche dei consumatori”. Sono ben due, in questo periodo, le inchieste aperte, che portano la firma del pm Aldo Natalini che sta coordinando più forze di polizia (Guardia Forestale e Carabinieri) per fare piena luce sui due raggiri ai danni del Brunello. Le prime informative raggiungono la Procura della Repubblica nei giorni sotto Natale dell’anno scorso. Qualcuno stava vendendo un rosso da tavola normale apponendo etichette che riportavano la denominazione relativa al Brunello. Un prodotto da 2 euro o poco più che veniva, invece, venduto ad 80-90 euro. Gli uomini della Forestale iniziarono a fare tutta una serie di accertamenti per capire chi ci fosse dietro al raggiro. Le etichette illegalmente poste sulle bottiglie erano state realizzate in maniera grossolana e nulla avevano a che vedere con quelle autentiche del Brunello. “Mantenere il controllo su 9 milioni di bottiglie di Brunello di Montalcino che vanno ogni anno sui mercati di tutto il mondo - continua a spiegare Bindocci - è molto difficile, ma il Consorzio, che lavora ogni giorno per tutelare sia il socio produttore che l’acquirente, non solo ha incaricato da tempo una persona di fiducia che monitori il mercato, sia italiano che straniero, per prevenire eventuali raggiri ma ha anche escogitato, attraverso le fascette, un modo per seguire la storia di ogni bottiglia. Ogni fascetta ha un codice ed una propria numerazione attraverso cui è possibile tracciare la provenienza del prodotto”.
Per quanto riguarda l’altra indagine, la truffa ha le sue origini su internet. Sarebbe, infatti, stato scoperto un sito dove il Brunello viene venduto a prezzi stracciati. E ancora una volta siamo davanti ad un raggiro visto che questo vino viene prodotto attraverso un preciso disciplinare e ha caratteristiche particolari che lo hanno reso un’eccellenza nel mondo.
dati a cura di 3BMeteo
29 novembre 2024 08:00