Il Rosso di Montalcino piace perché non è “il figlio minore del Brunello”, ma un’espressione democratica e alla moda del terroir del “re” del Sangiovese. A dirlo il sondaggio di Montalcinonews.com, giornale online e agenzia di comunicazione territoriale, che ha intervistato gli “specialisti” del vino: ristoratori, enotecari, il mondo della sommellerie ed enoappassionati in lounge bar e american bar, che hanno descritto il Rosso come icona di immagine e di stile giovane, grintosa, disinvolta e assolutamente cool. Ecco la fotografia di questo vino che attrae un target molto ampio di consumatori: è universale nelle scelte di genere, piace a uomini e donne in ugual misura e a un pubblico molto vasto che annovera, soprattutto, consumatori maturi. Il 70% dei consumatori, infatti, ha un’età compresa dai 30 a oltre 60 anni, un pubblico non particolarmente giovane ma interessato a scegliere vini dal grande carattere e dalla indiscutibile tipicità che lo portano ad essere presente sulle tavole dei gourmand. Il consumo, infatti, secondo il sondaggio della Montalcinonews, non è al bicchiere, come in molti pensano, ma, al contrario, enoteche e ristoranti, lo servono soprattutto alla bottiglia, una tipologia di consumo, quella alla bottiglia, preferita dal 90% degli enoappassionati. E il Rosso di Montalcino, sulle tavole dei ristoranti e delle enoteche, nell’80% dei casi ha un costo, alla bottiglia, che oscilla tra i 10 e i 20 euro. Un range di prezzo identica dal Nord al Sud dello Stivale, ovunque, infatti, il Rosso è richiesto dagli enoappassionati che lo scelgono, fuori casa, con una media di 2-3 volte a settimana: questa, per il 45% degli intervistati, la media delle richieste di Rosso. “Un vino non può nascere come una brutta copia di un altro, ma deve avere una propria identità e il Rosso di Montalcino - commenta Francesco Ripaccioli, vicepresidente del Consorzio del Brunello - sta raggiungendo una propria specificità: è la sfida per conquistare un segmento di mercato molto interessante”.
dati a cura di 3BMeteo
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