Quando il Brunello di Montalcino incontra i mostri sacri del mondo del vino e diviene emblema dell’eccellenza enoica del Belpaese e dà, in Italia come nel resto del mondo, bella mostra di sé. Questa è la storia che raccontiamo oggi e che parla di Montalcino nel mondo. Due nomi come Wine Spectator e Vinitaly che si incontrano e con “OperaWine: Finest Italian Wines, 100 Great Producers”, la lista che segue i terroir d’Italia, stilata dalla rivista, unico responsabile deputato alla scelta dei “Top 100” d’Italia per “Anteprima” Vinitaly 2014, premiano il re del Sangiovese. Nella “Top 100” di tutta la produzione enoica italiana, infatti Montalcino si conferma, per il terzo anno consecutivo, la denominazione più prestigiosa e più rappresentata, con 10 cantine selezionate (Altesino, Tenuta Greppo Biondi Santi, Casanova di Neri, Castello Banfi, Col d’Orcia, Mastrojanni, Siro Pacenti, Tenuta Il Poggione, Tenute Silvio Nardi, Valdicava) e 5 griffe ben radicate sul territorio (Allegrini, Antinori, Gaja e Marchesi de’ Frescobaldi e San Felice). Ma c’è anche “Wine & Spirits”, magazine autorevole del mondo enoico, che, con un’indagine, premia il Brunello. Sondando l’opinione dei sommelier dei più importanti ristoranti d’America, il magazine dichiara che, tra i marchi e i vini più popolari del vino italiano nel fondamentale mercato della ristorazione Usa, c’è Banfi presente con ben due etichette prodotte a Montalcino: l’immancabile Brunello ed il Toscana Pinot Grigio San Angelo. Un altro bel traguardo per un brand che da anni punta a conquistare il mondo e che sembra ci stia riuscendo.
dati a cura di 3BMeteo
20 settembre 2024