Wine Spectator intervista Jacopo Biondi Santi

Jacopo Biondi Santi durante un suo intervento pubblicoUna storia che parte da lontano, quella che Jacopo Biondi Santi, figlio del “custode” del Brunello di Montalcino, Franco Biondi Santi, che da maggio 2013 ha ufficialmente  raccolto il testimone del padre racconta al redattore di Wine Spectator Robert Camuto, indissolubilmente legata al territorio di Montalcino ed al Brunello.
“Faccio la vendemmia al Greppo da quando avevo otto anni, prima con il nonno, poi con mio padre. Questa era la prima volta che la facevo da solo. E sono sicuro che mio padre, per testarmi, mi ha mandato una annata difficile, ma ha anche inviato una grande annata che potrebbe portarmi tanta soddisfazione”.
A un’età in cui gli altri pensano di andare in pensione, ha preso le redini dell’azienda determinato a uscire dall’ombra del padre e lasciare un’eredità di raffinato miglioramento al Greppo .
“Ho sentito un sacco di occhi su di me e se non avessi fatto un buon raccolto - ha dichiarato Jacopo - tutti avrebbero detto : ‘guarda, Jacopo è arrivato e ha distrutto tutto’”.
Il freddo e la pioggia che sono persistite fino a luglio hanno fatto in modo che la maturazione del Sangiovese fosse posticipata rispetto agli ultimi anni e Jacopo Biondi Santi ha ritardato la vendemmia iniziandola il 3 ottobre e proseguendo, nonostante il rischio di piogge e grandinate, per due settimane. “Le uve erano perfette- dice Biondi Santi e si tratta di una vendemmia classica con un potenziale di invecchiamento raro come fu quella del 1955 di mio nonno”.
Oggi, Jacop , un enologo che si divide tra le due proprietà, il Greppo a Montalcino e monterò in Maremma, ha già impresso il suo marchio nella cantina di famiglia. Mentre si impegna, infatti, a preservare scrupolosamente i metodi antichi di fermentazione sui lieviti autoctoni e il lungo invecchiamento in botti di rovere di Slavonia, ha effettuato dei micro cambiamenti destinati a fornire aromi più complessi e colore più intenso ai suoi vini raddoppiando i tempi di macerazione per la fermentazione dei mosti a 25 giorni e tenendo temperature di alcuni gradi più basse rispetto ai canoni di suo padre. Per evitare il rischio di problemi che si ripercuotessero sull’invecchiamento del vino, ha aggiunto un ulteriore travaso per rimuovere feccia grossolana prima.
“Ci sono 200 anni di storia qui - ha concluso - e non c’è spazio per gli errori. Devo essere sicuro di ogni mossa che faccio”.
Non resta che attendere 5 anni per assaporare il primo Brunello Tenuta Greppo by Jacopo Biondi Santi.

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