Come è vero che l’Italia è uno dei Paesi al mondo più ricchi di beni culturali, risulta altrettanto vero che, nel Belpaese, si investe poco o niente per mantenere e valorizzare questo grande patrimonio. E Montalcino rappresenta un esempio tangibile di questa realtà. Volano per molti aspetti dell’economia nazionale ma anche territoriale, attrattore di turismo e focalizzatore di interesse, la valorizzazione e la riscoperta del patrimonio culturale, fatto di storia, arte, archeologia e architettura, in Italia e, più in particolare nella patria del Brunello, dovrebbero essere una priorità. In territori come Montalcino, è essenziale fare sistema, e prendere coscienza delle proprie potenzialità sfruttandole al meglio. Pubblico e privato devono dialogare per generare economie, creare progetti comuni di ricerca e valorizzazione del territorio e dei beni culturali che ne sono parte. Un nuovo “Rinascimento”, da incentivare e potenziare per venire incontro alle esigenze di chi, dietro ad un prodotto d’eccellenza come il Brunello, si aspetta di trovare un territorio forte dove storia, arte e cultura costruiscono un background che qualifica il prodotto e lo rende unico, esclusivo ed inimitabile.