Un’esperienza scientifica di rilievo internazionale, è il “Laboratorio di storia agraria” che, ogni anno, richiama a Montalcino i nomi più autorevoli del mondo universitario italiano e internazionale per confrontarsi su argomenti che rappresentano le basi della nostra società e forniscono spunti per affrontare il futuro. Al Laboratorio si affianca, poi, il premio “Città di Montalcino” per la storia e la civiltà contadina assegnato, quest’anno, a Gianfranco Pasquali, professore di storia medievale e uno dei primi studiosi a dedicarsi alla storiografia nel campo della storia agraria, e Riccardo Tesi, compositore, strumentista e ricercatore di musica popolare della tradizione. Uno studioso e un artista che, in modi diversi ma ugualmente importanti, hanno dedicato la loro vita e la loro carriera a valorizzare la cultura popolare.
Un incontro piacevole, come ogni anno, risulta essere la consegna dei premi perché, ogni volta, i premiati, con il proprio modo di vedere la storia e la tradizione contadina, regalano a chi ascolta spunti di riflessione. E così, ieri pomeriggio, in una Piazza del Popolo affollata, Gianfranco Pasquali, riassumendo per sommi capi il lavoro che lo ha portato a vincere il premio, ha lanciato una riflessione sull’avvenire della storia agraria. Si è detto assolutamente ottimista per il futuro di questo modo di analizzare la tradizione contadina perché “i giovani di oggi - ha spiegato - anche grazie alla tecnologia che fornisce loro informazioni in tempo reale, attratti come sono da ogni genere di cultura materiale, sapranno rivolgersi con interesse e occhio indagatore, anche a questo particolare argomento”. Ma anche Riccardo Tesi, tramite la musica del suo organetto, accompagnato da Maurizio Geri, ha raccontato la sua campagna e ha trasmesso ai presenti quanto, nella vita di ognuno, sia importante la tradizione, quanto sia fondamentale studiare le proprie origini e attingervi per capire il presente e rivolgersi al futuro.