Un premio per le donne che si distinguono, nei più diversi ambiti, per il loro operato, per la loro passione nel lavoro e per l’impegno che hanno messo per raggiungere risultati importanti: tutto questo è il “Premio Casato Prime Donne” di Donatella Cinelli Colombini che, ogni anno promuove, fra le botti di Brunello, un nuovo modello femminile importante nella società. L’edizione 2013 del premio è stata dedicata al femminicidio e alla violenza sulle donne.
Questo pomeriggio, durante la premiazione al Teatro degli Astrusi di Montalcino, la presidente della giuria, la signora del vino Francesca Colombini Cinelli, ha voluto ricordare, con un minuto di silenzio, il dottor Franco Biondi Santi, padre del Brunello, scomparso lo scorso aprile. Un momento di commozione che ha anticipato la premiazione della “Prima Donna” 2013 Linda Laura Sabbadini, direttore del dipartimento di statistiche sociali e ambientali dell’Istat, che, nel 2006, rivelò le dimensioni enormi della violenza sulle donne in Italia, fino a quel momento molto sottostimata. Una donna con le idee chiare e con una grande energia e voglia di fare, determinata a cercare una soluzione a questo enorme problema e a venire in soccorso di tutte quelle donne che subiscono violenze, fisiche e psicologiche.
Oltre alla Sabbadini, sono saliti sul palco degli Astrusi molti giornalisti e non solo. Per ritirare il premio “Giornalismo a firma femminile” Fiammetta Fadda con l’articolo intitolato “L’italiana che scala l’hit parade della vigna”, pubblicato su “Panorama” e dedicato alla sfida italiana alle vette dell’enologia mondiale; il premio del Consorzio del Brunello è andato ad Emanuele Scarci per un articolo di taglio economico “L’export spinge il vino italiano”, del “Il Sole 24 ore” in cui si evidenzia come il vino italiano abbia retto alla crisi grazie ai mercati esteri e il Brunello abbia raddoppiato in soli 5 anni il suo export verso gli Stati Uniti.
Ernesto Gentili e Enzo Vizzari, con l’articolo Settebello pubblicato nel settimanale “L’Espresso”, hanno vinto la sezione del Premio “Io e Montalcino” con un pezzo che tratteggia sette guru della tavola fra cui Franco Biondi Santi, il grande produttore di Brunello recentemente scomparso.
La miglior fotografia dei territori dei vini Brunello e Orcia, scelta via web con votanti di tutto il mondo è quella di Andrea Rabissi. L’immagine, dal titolo “Quiete in Val d’Orcia”, sarà esposta in modo permanente nella “Sala Ilda Bartoloni” del Casato Prime Donne a Montalcino, insieme alle foto dei vincitori delle precedenti edizioni. Rabissi, fotografo per passione e che, attraverso le foto porta avanti da anni un progetto di solidarietà, ha dichiarato di devolvere il premio per la costruzione di una scuola in Laos.
Anche la Montalcinonews, per il secondo anno consecutivo, è salita sul palco del “Premio Casato Prime Donne”, per ritirare un riconoscimento speciale per il lavoro di comunicazione del territorio che lo staff, a due anni dalla sua nascita, svolge quotidianamente.
Durante la cerimonia di premiazione, “laLut” collettivo di produzione e ricerca teatrale, a portato in scena delle novelle, sul femminicidio, tratte dal “Decamerone” di Giovanni Boccaccio.
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