Il turismo può ancora essere considerato un settore trainante per l’economia di Montalcino? Dopo l’andamento altalenante della primavera - bene la Pasqua, calo nel periodo successivo - e un inizio estate che ha visto un leggero aumento di presenze, una nuova indagine, elaborata dalla Montalcinonews - effettuata su un campione rappresentativo che ha preso in esame 20 strutture ricettive tra bar, ristoranti, alberghi, agriturismi ed enoteche - rivela un quadro abbastanza particolare e mette in evidenza una situazione non troppo rosea per il settore turistico. Nella maggior parte dei casi le presenze sono in linea con il 2012, che, però, è stato un anno non troppo positivo per il comparto turistico. Il primo dato interessante che scaturisce dall’indagine è, senza dubbio, la quasi assenza di visitatori italiani che, però, vengono sostituiti dagli stranieri. Questi si suddividono in due diverse fasce: la prima, composta perlopiù da americani e brasiliani, molto facoltosi e dalla elevata capacità di spesa, la seconda, che racchiude i turisti che provengono dai Paesi del Nord Europa e dalla Francia che, invece, tendono a tenere sotto controllo portafoglio e spese. Queste due tipologie diverse di turisti provocano inevitabilmente una discrasia tra le varie strutture ricettive del territorio del Brunello. Se da una parte, i “grandi” relais di Montalcino hanno un incremento di presenze (anche del 10%) e gli stranieri, qui, rappresentano il 98% del totale degli ospiti presenti e spendono molto, dall’altra, nella maggior parte delle strutture ricettive, i turisti spendono poco, richiedono vini di fascia economica e, al posto della bottiglia, scelgono di ordinare vino al bicchiere. E, se il numero dei coperti in molti casi è stabile sul 2012, sono gli incassi a fare la differenza, e spesso risultano essere in negativo. A questo aspetto, come se non bastasse, si somma il fatto che alcune strutture, nonostante questa sia la settimana di Ferragosto, hanno ancora molte camere libere.
dati a cura di 3BMeteo
20 settembre 2024