Costanza Turchi - nata e cresciuta a Montalcino e cittadina docg come il Brunello che qui si produce - e Silvia Bartolini di Prato sono il cuore, l’anima e la mente di “Clotilde”, una casa di moda giovane e creativa, una realtà imprenditoriale, nata a Prato nel 2003, che le stiliste amano definire “idee di stoffa da mettere addosso”. Si tratta di pensieri che prendono forma con fili e stoffe, ispirate dal mondo dell’arte nelle sue molteplici espressioni (teatro, cinema, pittura, fotografia, poesia), e alimentate dalle sfumature della quotidianità, oltre che dalle relazioni. Costanza parte da Montalcino e, tramite la sua creatività innata, riesce a portare il nome della città del Brunello nel mondo in una veste, è proprio il caso di dirlo, inusuale. “ La nostra esperienza - racconta Costanza alla Montalcinonews - inizia con la creazione di pezzi unici, capi esclusivi realizzati artigianalmente secondo la fantasia ed il gusto mio e di Silvia. Abiti confezionati riciclando frammenti di tessuto e maglieria. Poi, piano piano, ci siamo convinte che potevamo fare un ulteriore passo in avanti e nel 2006 abbiamo presentato, a Tokyo, la nostra prima vera collezione. Il cuore di “Clotilde” sono senza dubbio gli “abiti trasformisti”, indumenti che possono essere indossati in vari modi, con mille funzioni diverse e milioni di occasioni diverse per essere indossati. È il trasformismo la visione di partenza di “Clotilde”, e questi capi rappresentano la sua filosofia: l’idea che ognuno è artefice di se stesso e può partecipare attivamente alla costruzione della propria immagine”. E, come spesso accade, la passione, l’impegno e la forza di volontà uniti alla voglia di emergere e di trasmettere la propria creatività e professionalità, hanno portato queste ragazze ed il proprio lavoro sulla “cresta dell’onda”. Nel 2006, dopo un’esperienza in un piccolo negozio in centro a Prato, oltre a distribuire in molti negozi d’Italia e all’estero i loro modelli, aprono un vero e proprio showroom dove poter esprimere al meglio la loro creatività e mostrare ai clienti le proprie creazioni in un ambiente dove si respira, in tutto e per tutto la filosofia “Clotilde”. Costanza e Silvia non si fermano certo qui. Si fanno conoscere e intraprendono anche diverse collaborazioni illustri con i marchi di moda tra i più famosi e apprezzati. Nel 2007, insieme a “Hugo Boss” hanno progettato una linea di abiti giocattolo per bambini. Si tratta di indumenti che, oltre ad essere indossati, possono essere usati dai bimbi per giocare: dalla gonna-tabellone per il gioco dell’oca (con fiori applicati che si trasformano in pedine) alla felpa che diventa una pista per le macchinine a quella che si trasforma in palla. Ma la prestigiosa casa di moda non è l’unica che, negli anni, si è avvalsa della creatività di Costanza e Silvia. Anche Alviero Martini, che ha voluto collaborare con loro per creare una linea per bambini, Marella per “Max Mara” e la “Eurojersey”, una ditta di tessuti che, tramite la consulenza di “Clotilde”, ha creato un nuovo tessuto, Sensitive, che anche le ragazze usano abitualmente per le loro creazioni. Ma forse, a dare più visibilità alla bravura e alla creatività di Costanza e Silvia, è stata l’apparizione delle loro creazioni al Festival di Sanremo indossate da Arisa nel 2009, anno in cui vinse la gara nella sezione nuove proposte con “Sincerità”. “Fu un’occasione d’oro per farci conoscere dal grande pubblico - spiega Costanza - e far apprezzare il nostro stile giovane e non molto convenzionale”. Ma anche all’estero “Clotilde” va forte e lo scorso marzo ha presentato la nuovissima collezione autunno-inverno 2013-14 alla settimana della moda di Parigi. Ma il cuore di Costanza è sempre a Montalcino, dove torna spesso e spesso mette la sua creatività al “servizio della città”. In questi giorni i bambini della scuola dell’infanzia avranno la possibilità di indossare gli abiti “Clotilde” per lo spettacolo di fine anno scolastico, ma non solo. Diverse sono state le sfilate della casa di moda organizzate a Montalcino e, in una di queste occasioni, in un connubio tra moda e musica, anche il Brunello, come forma d’arte, ha preso parte all’evento. “Spero - conclude Costanza - che le collaborazioni a, per e con Montalcino possano essere sempre maggiori e spero che, prima o poi, con Silvia, riusciremo ad essere presenti, in modo costante, nella mia città con magari uno showroom o un negozio”.