“Caso Soldera”, rito abbreviato per Di Gisi

Ci sono novità sul caso “Caso Soldera”. Il giudice per le indagini preliminari Ugo Bellini, ha accolto la richiesta - giustificata dalle prove concrete di colpevolezza che ci sono a carico di Andrea Di Gisi, ex dipendente della cantina di Brunello Case Basse, di Gianfranco Soldera, accusato di aver sversato nelle fogne di 626 ettolitri di Brunello - avanzata dal pubblico ministero Aldo Natalini, emanando un decreto di citazione per giudizio immediato e fissando l’udienza per il prossimo 27 marzo. Non sono ancora trascorsi i 15 giorni, tempo utile per la difesa di presentare richiesta per un rito alternativo, ma, Mariarita Maccioni, del Foro Siena, legale di Andrea Di Gisi, 39 anni, originario di Roma ma residente da anni a Torrenieri, arrestato due settimane dopo il fatto, ha già elaborato una linea difensiva. “Lunedì scorso - spiega l’avvocato Maccioni, legale di Di Gisi, alla Montalcinonews - ho depositato istanza richiedendo il rito abbreviato condizionato alla produzione documentale, che ci permetterebbe di presentare una nostra documentazione che potrebbe essere studiata e valutata, in sede di processo, in aggiunta alle risultanze delle indagini. Se non verrà accolta la nostra richiesta, in subordine, il mio assistito verrà giudicato con rito abbreviato semplice, che si basa solamente sulla documentazione relativa alle indagini. La richiesta per il rito abbreviato, è per noi positiva, perché avremo la possibilità, in breve tempo, di comparire di fronte al giudice, che, dopo la nostra istanza, potrebbe non essere più Bellini, e difenderci”. La linea difensiva di Di Gisi mira quindi a portare in tribunale una propria documentazione a sostegno della posizione del giovane romano accusato di essere l’autore dello sversamento nelle fogne di 626 ettolitri di Brunello.
Il processo a carico di Di Gisi è, dunque, alle porte, anche se, per ora, non è certa la formula con cui si svolgerà il procedimento. Sappiamo però che Gianfranco Soldera, in sede di processo, sarà rappresentato dall’avvocato Nicola Mini, presidente dell’Ordine degli Avvocati di Siena.