Il candidato premier Mario Monti, se fosse un vino, sarebbe un “Brunello di Montalcino, icona del vino italiano di qualità, perfetto per un tecnico al servizio del paese oppure un Riesling della Mosella, germanico come il suo carattere freddo e calcolatore”. Ad accostare il Brunello di Montalcino al professor Monti è Josè Rallo, imprenditrice, volto e voce della cantina Donnafugata, che dalle pagine di “L’Huffington Post Italia”, gioca a “Sideways” (letteralmente strade secondarie), una pellicola che parla di vino in cui i protagonisti, tra i vigneti della California, due amici, paragonano il loro carattere a quello di un vino. La Rallo commenta l’abbinamento con il Brunello di Montalcino dicendo che Monti è descritto come “uomo austero e discreto definito anglosassone per il suo aplomb ed il suo humor”. E sugli altri candidati premier? Pierluigi Bersani (Pd), classe 1951, è un “Chianti Classico, dal cuore antico, riconoscibile, un rosso in equilibrio tra struttura e morbidezza” perché è “una persona disponibile e capace di fermarsi a parlare con l’ultimo cittadino che incontra. Un segretario di partito coraggioso che ha rinunciato ad una candidatura a premier, automatica per statuto e c’è pure chi gli riconosce una qualità rara tra i leader politici: l’umiltà”. Silvio Berlusconi (Pdl), invece, un “classico Cabernet Sauvignon affinato in barrique: seduttore, muscolare, longevo” perché “prototipo del self-made-man di successo: dall’edilizia alle TV, dal calcio alla politica. Genio del marketing, dotato di straordinarie capacità comunicative, capace di attivare consensi entusiastici tra gli amici e odi viscerali tra i nemici. Noto anche per le sue battute, le sue gaffe e il suo amore smisurato per le donne”. Beppe Grillo (Movimento 5 Stelle), invece, sarebbe “un vino naturale, prodotto in anfora e senza additivi, figlio di una filosofia produttiva che si contrappone all’enologia classica” a causa del – spiega la Rallo – “suo stile graffiante e per essere passato dalla satira di costume a quella politica e in ultimo a quella economico-ecologica”. Nichi Vendola (Sel), infine, è “un Rosato pugliese frutto di vitigni autoctoni: bel colore, profumi mediterranei. Oppure un Pinot Nero: sensibile, raffinato, alla ricerca della perfezione come il sognatore che è in lui” in quanto rappresenterebbe il carattere del politico “orgogliosamente gay, è a favore dell’adozione da parte dei single, di aborto, divorzio, eutanasia e matrimoni omosessuali”.
dati a cura di 3BMeteo
20 settembre 2024