La parola d’ordine per tutti coloro che lavorano per il servizio di emergenza 118 di Montalcino è, anche per il 2013 appena iniziato, incertezza. E si riferisce principalmente all’aspetto normativo-economico che regola, o forse è meglio dire dovrebbe regolare, il servizio di emergenza.
Esisteva una legge, l’Accordo Quadro Regionale, stipulato nel 2004, che regolava i rapporti tra le Aziende Unità Sanitarie Locali e Ospedaliere e le associazioni del Volontariato e la Croce Rossa Italiana per lo svolgimento delle attività di trasporto sanitario, scaduta però nel lontano 2008, prorogata poi per l’anno 2009. Nel 2010 fu fatta un’altra legge, la numero 70, a sostituzione dell’Accordo Quadro, che però non è mai entrata in vigore e le associazioni che gestiscono i servizi sanitari di emergenza della Toscana, compresa ovviamente la Misericordia di Montalcino, hanno affrontato gli ultimi anni, continuando a fornire il servizio con la professionalità di sempre, nell’assoluta incertezza legislativa che regola anche i rimborsi economici per mantenere il servizio e gli “impiegati” che lavorano a fianco dei volontari, che spesso scarseggiano.
Ancora, la Misericordia di Montalcino, non sa a quanto ammonteranno i rimborsi per il 2013 che dovrebbero coprire le spese del servizio che svolge.
Dalla Misericordia fanno sapere che l’amministrazione comunale di Montalcino, è vicina al servizio di 118 che questa fornisce per la comunità, e che, laddove ci fossero dei problemi, anche di carattere economico, è pronta a sostenere l’associazione.
Ma c’è anche un altro pericolo che aleggia sulla Misericordia e sul 118 di Montalcino: il 28 dicembre scorso, con la delibera 1235 sulla riorganizzazione del sistema sanitario, che comprende anche le emergenze e i trasporti sanitari, la Giunta Regionale approva la cancellazione del medico a bordo per 30 postazioni di 118, non ancora rese note, in tutta la Toscana. Considerando il territorio vasto e il fatto che di medico del 118, in tutta la Val d’Orcia, c’è solo quello di Montalcino, probabilmente non verrà tolto proprio nella città del Brunello, ma è un rischio che corre la Misericordia di Montalcino e, in prima linea, tutta la comunità che qui abita.