È un obbligo celebrare il passato per comprendere le origini e creare le basi per far crescere un territorio o è soltanto un “esercizio di stile”? Già un anno fa fu Ilio Raffaelli, ex sindaco, insieme alla Montalcinonews e ad altri cittadini, a chiedersi se fosse il caso di celebrare i 550 anni dell’elevazione di Montalcino a Città e, finalmente - dal Comune fanno sapere che le motivazioni del ritardo sono da ricercare nella volontà di presentare, nell’occasione, la pubblicazione della trascrizione dello Statuto del 1415 - la città del Brunello, ha deciso di festeggiare. “Nel febbraio 1462 Montalcino - racconta Bruno Bonucci in una “lezione privata” alla Montalcinonews - è già città e nell’agosto sempre 1642, papa Pio II erige due diocesi distinte, Montalcino e Pienza, sotto un unico Vescovo”. Ma quest’anno ricorreva un altro evento, passato, però, sotto silenzio. “Fu, tra il 12 e il 18 giugno 1212, che - prosegue Bonucci - l’Abate di Sant’Antimo Ugo cedette al podestà di
Siena Guido di Ranuccio la quarta parte del territorio di Montalcino, rinunciando così al centro più importante della propria giurisdizione”. È l’inizio del libero e laico Comune di Montalcino.
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14 dicembre 2024 19:30