Già alcuni giorni fa la Montalcinonews richiamava l’attenzione della cittadinanza sui problemi che la Misericordia sta affrontando nel portare avanti il servizio del 118. Una questione estremamente grave su cui vale la pena soffermarsi e riflettere.
Sta per finire un anno e, come di consueto, si assiste all’esternazione di buoni propositi ma a fronte di questo che ormai è diventato un rito, la sostanza e la gravità dei problemi resta inalterata. Abbiamo parlato con la Misericordia di Montalcino anche in relazione alle problematiche, lette sulla stampa, che affliggono associazioni consorelle di quella della città del Brunello. Ebbene, proprio nel giorno in cui Montalcino celebra il 550 anniversario della sua elevazione al rango di Città, si scopre che la crisi generale rischia di relegarlo (almeno sotto l’aspetto dell’assistenza) a “villaggio” sperduto. C’è preoccupazione alla Misericordia per il futuro, per la continuità ed il potenziamento dei servizi che da sempre offre alla comunità. L’Associazione infatti costituisce ormai l’unico vero e irrinunciabile punto di riferimento per l’emergenza sanitaria, per i trasporti ordinari e per i servizi sociali di tutta la popolazione del territorio che comprende i comuni della Val d’Orcia, Buonconvento e S. Giovanni d’asso. Un territorio molto vasto anche se non molto popolato, distante anche più di 50 chilometri dalle strutture ospedaliere di riferimento e con una popolazione per lo più anziana. Questo comporta difficoltà a reperire nuovi volontari per cui la Misericordia di Montalcino ha nel tempo assunto personale dipendente che ha acquisito grande professionalità e che poi ha trasmesso ai volontari che con loro operano in ambulanza. L’obiettivo qualità, quindi, è stato raggiunto ma, per i tagli ai trasporti sanitari e ordinari, rischia di essere vanificato generando grande incertezza e preoccupazione per la sopravvivenza dell’associazione e degli stessi servizi di emergenza. Come se non bastasse si rischia di vedere messi a repentaglio anche posti di lavoro. “Il volontariato - fanno sapere dalla Misericordia - è senza dubbio un valore aggiunto e si deve occupare dei crescenti bisogni dei più deboli ma non deve cofinanziare un servizio come il 118 che rientra nei livelli essenziali di assistenza e quindi deve essere finanziato per intero dal Sistema Sanitario Nazionale”. Non dimentichiamo poi che nel territorio di Montalcino lavorano oltre 3000 persone con attività anche ad alto rischio e che da qui passano ogni anno oltre un milione e mezzo di turisti e che l’immagine non può limitarsi alle produzioni di eccellenza ma deve anche comprendere i servizi, dando priorità, senza dubbio, a quelli sanitari. I dipendenti della Misericordia hanno esternato la loro preoccupazione al Sindaco Franceschelli che si è dichiarato assolutamente disponibile ad operare per la salvaguardia della Misericordia impegnandosi per quanto in suo potere a mantenere l’attuale livello di servizi erogati dall’Associazione.
Un pensiero su “Misericordia di Montalcino: rischia di chiudere il 118”
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dati a cura di 3BMeteo
8 febbraio 2025 08:00
è sempre la stessa musica…….. i politici si strafogano e la la sanità languisce !!