L’urbanizzazione “sostiene” Montalcino. Ma …

“Un nuovo piano strategico per la città, in un’ottica di recupero dell’esistente attraverso operazioni di messa in sicurezza e di miglioramento energetico, estetico e sociale del centro urbano”. Così Alessandro Nafi, assessore all’urbanistica del Comune di Montalcino, spiega cosa “bolle in pentola” in merito agli oneri di urbanizzazione, ovvero a quel principio di onerosità della concessione edilizia, introdotto dalla Legge Bucalossi (n. 10/1977). Sono passati 15 anni dall’ultima indicazione che il Comune di Montalcino ha scritto sugli oneri di urbanizzazione e, tra qualche settimana, sul tavolo della Giunta comunale arriverà una nuova “determinazione” di questi oneri che poi passerà al vaglio del Consiglio Comunale. Tre i punti principali: particolare attenzione, minori oneri, per quanti recuperano edifici e strutture esistenti nel centro storico rispetto alle nuove edificazioni; “riflettori puntati” sulla
deruralizzazione ovvero su quanti, ad esempio, fanno di una colonica o di un podere l’abitazione principale cambiando la natura rurale del fabbricato e, terzo punto, esenzione per i Quartieri, che, se vorranno fare dei lavori nelle proprie strutture, come le sedi, non dovranno pagare. Ma chi paga questi oneri? L’obbligo è per tutti gli interventi edilizi, anche in caso di presentazione di denuncia di inizio di attività edilizia o di Scia (segnalazione certificata di inizio attività). Ed esenti, per legge, sono tutti gli imprenditori agricoli in possesso dei requisiti tempo-lavoro, reddito e professionalità, richiesti dalla legge. A Montalcino sono tantissime le certificazioni I.A.P. (Imprenditore Agricolo Professionale),
ovvero gli agricoltori che ristrutturano ed edificano in regime di esenzione. Nuove  edificazioni agricole che, per le casse del Comune, ogni anno, valgono oltre 1 milione di euro. In altre parole, negli ultimi 30 anni, Montalcino, dagli “Iap”, avrebbe potuto raccogliere 30 milioni di euro di oneri di urbanizzazione. Ma così non è stato. Ma questa è un’altra storia, purtroppo per le casse comunali.