Gianfranco Soldera, una carriera da broker assicurativo ben avviata (e che è durata dal 1966 al 2002) arriva a Montalcino nel 1972, quando acquista l’azienda Case Basse anche sotto lo stimolo dell’amico Giulio Consonno (primo proprietario di un’altra importante azienda del comprensorio: Altesino). Nel 1997 Soldera si trasferisce definitivamente a Case Basse e nel 2002 anche la figlia Monica e la sua famiglia decide di stabilirsi a Montalcino.
L’azienda si trova a 320 metri di altezza e si estende per 24 ettari su un terreno di origine eocenica (caratterizzato da depositi ricchi di fossili marini), particolarmente povero e molto drenante. 8 sono gli ettari a vigneto con esposizione a sud-ovest, divisi, più in particolare, in due particelle: “Intistieti” e “Case Basse”. I vigneti sono condotti con tecniche a bassissimo impatto ambientale con concimazioni solo organiche e trattamenti (rame e zolfo) ridotti all’osso. Anche in cantina, gli interventi sono ridotti al minimo, a parte i classici rimontaggi. La fermentazione delle uve di Sangiovese avviene in legno, senza controllo delle temperature e con l’utilizzo dei soli lieviti indigeni. Affinamento del vino in botti grandi di rovere di Slavonia ed imbottigliamento senza filtraggio. In alcune annate in particolare, la produzione di Soldera non è stata ritenuta “da Brunello” (e la maturazione in botte ha avuto una durata inferiore a quella del “Grand Vin”) e quindi l’azienda è uscita con un Vino da Tavola denominato “Intistieti” (uscito nelle annate 1985, 1987, 1988, 1991, 1992), e, nel 2005, con l’Igt “Pegasos”.
La produzione complessiva aziendale, a fronte di un potenziale di 56.000 bottiglie, ha sempre oscillato fra le 10.000 e le 15.000 bottiglie (con qualche annata prodotta ancora in minor quantità come la 2002: 7.000 bottiglie). La prima uscita di un vino a firma Soldera è del 1975 con un Rosso dai vigneti di Brunello (prodotto nel 1975, 1976, 1977, 1978, 1979, 1980, 1981). Inizialmente a Case Basse veniva prodotto anche il Rosso di Montalcino (1982, 1983, 1984, 1985, 1986) che ha successivamente lasciato il posto alla sola produzione di Brunello, iniziata con l’annata 1977 ( a cui sono seguite: 1978, 1979, 1980, 1981, 1982, 1983, 1983 Riserva, 1984, 1985, 1986, 1987, 1988, 1990, 1990 Riserva, 1991 Riserva, 1993, 1993 Riserva, 1994, 1994 Riserva, 1995 Riserva, 1996 Riserva, 1997 Riserva, 1998, 1998 Riserva, 1999, 1999 Riserva, 2000 Riserva, 2001 Riserva, 2002 Riserva, 2003 Riserva, 2004 Riserva, 2005 Riserva, 2006 Riserva). Fra i vini di Case Basse resta ancora un mito assoluto per gli enoappassionati il Brunello Riserva 1983 e, più recentemente, ha assunto quest’aurea anche il Brunello Riserva 2002, da più parti definiti semplicemente un “miracolo”. Grazie, infatti, alle caratteristiche dei vigneti e al particolare lavoro svolto in campo e in cantina, i più grandi vini di Soldera, molto spesso, vanno ricercati fra quelli prodotti in annate climaticamente difficili. In questo senso, millesimi come il 1980, 1981, 1984, 1986,1991, 1994 e 1996, restano davvero, nella storia della denominazione, dei vini incredibili.
Ma Case Basse deve il suo inimitabile equilibrio microclimatico anche al lavoro della moglie di Gianfranco, Graziella, che fin da subito si dedicò alla realizzazione di un giardino (due ettari) che oltre ad una articolatissima collezione floreale, ospita tutto ciò che vola e che cammina. Un ambiente che, insieme ai 7 ettari di bosco, un frutteto, un torrente e uno stagno, garantisce un habitat perfettamente simbiotico alla produzione delle uve. Anche la cantina di Case Basse, costruita nel 2001, su progetto dell’architetto di Montalcino Stefano Lambardi (www.tetractisprogetti.it), rappresenta un qualcosa di speciale. 23 metri di scavo, per ottenere 9 metri di palificata di piloni di acciaio su cui poggia il pavimento in porfido a 14 metri sotto terra. Le pareti realizzate da un accumulo di pietre grezze, tenute insieme da reti metalliche. E anche in questo caso, a mantenere la giusta temperatura nell’opificio, ci pensa la natura.
Soldera ha saputo negli anni anche costruire una solida base di collaboratori, “pescando” dal meglio del mondo enologico del Bel Paese. A cominciare da Giulio “bicchierino” Gambelli (il maestro assaggiatore recentemente scomparso) che ha costruito qui alcuni delle sue migliori espressioni di Sangiovese. Ma l’azienda ha saputo guardare anche alla scienza. Dal 1994, Case Basse è diventata il “laboratorio” di riferimento del professor Massimo Vincenzini, dell’Università di Firenze per i suoi studi microbiologici e il professor Mario Fregoni dell’Università Cattolica di Piacenza, insieme alla sua equipe, ha svolto nell’azienda di Montalcino studi sul comportamento colturale del Sangiovese e delle sue reazioni al “climate chanching”. Legato a questo impegno sulla ricerca l’istituzione, nel 2010, del “Premio Internazionale Brunello di Montalcino Case Basse Soldera” per giovani ricercatori.
dati a cura di 3BMeteo
14 dicembre 2024 19:30