“Val d’Orcia Wellness Valley” è questo il messaggio che parte da Vino e Salute. A lanciare l’idea del superamento delle differenze tra eccellenze tipiche e di altissimo livello qualitativo come il Brunello di Montalcino, il grano della Val d’Orcia, lo zafferano, il termalismo e tutto ciò che compone il “giacimento agroalimentare” del Patrimonio mondiale dell’Umanità dell’Unesco è Winenews, uno dei siti più cliccati dagli amanti del buon bere d’Italia e del mondo, durante il convegno al Teatro degli Astrusi che si è svolto oggi.
“La percezione immediata del paesaggio è concepita - ha spiegato Franco Pallini di WineNews - dal fruitore-cliente come una visione scenica del territorio, capace di suscitare reazioni essenzialmente estetico-emozionali (panorama), che, in qualche misura, lasciano sullo sfondo le dinamiche di sviluppo, sostenibile per esempio, nel senso però di ciò che funziona oggi e può funzionare anche in futuro, indipendentemente dall’esaurirsi di certe risorse o dal mutare di determinate condizioni, che caratterizzano il territorio in questione. La Val d’Orcia, che fa parte dei siti dell’Unesco, trova - continua Pallini - questa caratteristica ulteriormente amplificata (luogo di pubblicità, teatro/scena, appunto, per film come il Paziente Inglese, etc.). Ma il paesaggio, se non per una ristretta elite, non esiste in quanto prodotto turistico, tant’è che al suo posto si conviene abitualmente collocare il panorama, elemento, questo sì, del tutto consono agli scopi del turista più massificato. Una sostituzione che trova precisi riscontri sia nelle icone classiche del “paesaggio” turistico mondiale, un esempio per tutti la Monument Valley, sia in quelle culturalmente più accessibili come il paesaggio del Brunello all’interno della Val d’Orcia, per non andare troppo lontano, dove la scena contiene effettivamente i vigneti ma questi vi entrano come elemento quasi autoreferenziale, e non già come parte di un tutto dinamico che comprenda e dia un senso alle altre componenti del territorio”.
Ecco che se la spiaggia genera il turismo balneare, la campagna quello rurale, compreso il turismo del vino, al di fuori dei casi più eclatanti, questo, non può generare il “turismo paesaggistico”. Con questa metafora Pallini ha introdotto cosa secondo WineNews sarebbe necessario: “rendere comunicabili e fruibili, all’interno della cornice paesaggistica, gli elementi che costituiscono questa sostanza e che, molto spesso, incuriosiscono e stimolano il consumo del fruitore di quel particolare paesaggio. L’accentuarsi dei fenomeni di globalizzazione, a ben guardare, ha già prodotto, sebbene in Italia più di recente, lo sviluppo di una maggiore consapevolezza rispetto alla reale importanza e valenza strategica delle specificità, delle valenze e delle potenzialità locali che vengono interpretate come volani dello sviluppo economico e sociale.
In questo senso la Val d’Orcia ha nelle sue potenzialità e nella sua offerta tutta una serie di elementi anche produttivi capaci di formare un meraviglioso mosaico, dove la domanda può trovare, in moltissimi casi, un’offerta ad hoc. La Val d’Orcia è un giacimento agroalimentare (grano, formaggio, vino anche nella sua declinazione della per ora non completamente espressa Val d’Orcia, birra) e questo insieme di cose permette anche di superare il mero concetto di territorio del vino (per merito soprattutto del Brunello) e non solo. Questo luogo comprende anche termalismo (Bagno Vignoni), arte e una specie di “modus vivendi” particolare, capace di attirare anche la domanda più singolare.
Stiamo parlando di una sorta di incontro fra le eccellenze esistenziali capaci di dettare una vera e propria filosofia di vita che si può ricomporre in una vera e propria “Wellness Valley” (valle del benessere), un contenitore capace di superare il particolarismo dei turismi oggi già attivi (agroalimentare, del vino, termale, etc.) ed imporsi come “unicum”.
Manca se mai un “centro” capace di unificare le varie offerte, e a questo riguardo, vale la pena di far cenno almeno ad una opzione fra le molte: un “centro studi” o “laboratorio” in cui sviluppare le conoscenze e le possibilità di una vita migliore e cioè con un rapporto più stretto con la natura, l’ambiente, il sapere, il saper fare, il passato e il futuro. Il trampolino necessario per definire progetti, programmi e strategie volte a garantire lo sviluppo di un comprensorio territoriale nel lungo periodo. Attività, insomma, che permettano non solo la “semplice” azione destinata alla definizione e allo sviluppo delle attività di promozione, ma che comprendano anche pianificazione e programmazione strategica”.
Dopo l’intervento di Franco Pallini la Montalcinonews ha intervisatato alcuni dei relatori del convegno per capire cosa pensano dell’idea della “Val d’Orcia Wellness Valley” lanciata da WineNews. Tra questi Salvatore Lauro, Senatore, Presidente Progetto Benessere Ischia: “ciò che serve è una organizzazione territoriale - spiega - che mantenga la qualità etica dei servizi che vengono offerti. Il progetto della Valle del Benessere sembra essere un’idea attualissima ed estremamente interessante e spero che potremmo collaborare per creare un progetto che ci renda competitivi all’estero”.
Anche Roberto Rappuoli, Sindaco di San Quirico d’Orcia è intervenuto sull’argomento: “questo progetto nasce con l’intento di promuovere il territorio, l’alta qualità della vita e dell’aria e la longevità della popolazione che qui vive ad esse legata, portando avanti un discorso più generale che comprende anche prodotti della terra e la gastronomia”.
“Il nostro è un territorio di straordinaria bellezza - racconta Donatella Colombini Cinelli, vicepresidende del Consorzio del Brunello, ai microfoni della Montalcinonews - riconosciuto come patrimonio dell’umanità dall’Unesco, tanto che è il paesaggio stesso a fungere da terapia. Fa bene vivere in un contesto come questo, in un territorio di eccellenza naturale e armonioso dove natura, storia e attività umana si coordinano armonicamente e danno vita a prodotti enogastronomici fantastici”.
A rilasciare una dichiarazione è anche il Sindaco di Montalcino, Silvio Franceschelli: “con “Val d’Orcia wellness”, Montalcino si fregia di un plusvalore in aggiunta al fatto di essere all’interno del Parco della Val d’Orcia, luogo del buon vivere che da sempre guarda al paesaggio, alle produzioni di qualità, terme e quant’altro. Un plus valore in un luogo già di eccellenze come Montalcino”.
dati a cura di 3BMeteo
6 gennaio 2025 09:00