È Alfio Cortonesi, professore di Storia medievale presso la Facoltà di Conservazione dei Beni Culturali dell’Università della Tuscia, oltre alle innumerevoli pubblicazioni, con riferimento alla storia dell’agricoltura, del mondo rurale e della cultura materiale, l’ideatore, insieme ad altri professori e illuminati, quindici anni fa, del “Laboratorio di Storia Agraria”. Ai microfoni della Montalcinonews, descrive il laboratorio come: “una scommessa vinta. Partimmo - spiega - con molte esitazioni che, man mano che passava il tempo e producevamo contenuti, sono venute meno. Negli anni è divenuta un’esperienza scientifica vera e propria che ha ormai raggiunto una valenza e una risonanza europea. Sono stati prodotti buoni frutti, anche grazie al sostegno delle amministrazioni, che qui a Montalcino si sono susseguite, molto sensibili a questi argomenti e che hanno dimostrato una piena comprensione dei contenuti che elaboriamo”.
Come spiega il professor Cortonesi, all’interno dei laboratori vengono affrontati argomenti che si legano alla storia del mondo contadino e al lavoro delle campagne in un contesto come quello di Montalcino: “una cittadina immersa completamente in questa vicenda storica, dalla mezzadria ad oggi e ancora prima della mezzadria. Ci proponiamo - prosegue il professor Cortonesi - di portare ancora avanti, per molti anni, la storia e lo studio delle vicende contadine che spesso rimangono ai margini della storia ma che in realtà sono state al centro degli eventi dell’Italia e dell’Europa e meritano di essere recuperati e riabilitati.
Legato all’esperienza dei laboratori ha preso forma un premio “Città di Montalcino” che, ogni anno, viene assegnato a personalità che si distinguono nello studio e nella divulgazione della storia agraria e della cultura da essa prodotta: “il premio nasce dall’esperienza dei laboratori - spiega alla Montalcinonews il professor Cortonesi - e rappresenta una costola dello stesso. Si rivolge anche questo alla civiltà contadina ed è in armonia con le tematiche del laboratorio. Saverio Russo, pugliese, uno dei premiati dell’edizione 2012, deve il suo riconoscimento al fatto di essere uno tra i più meritevoli storici italiani, studioso della vicenda storiografica dell’Italia del Mezzogiorno. Il premio a Marcello Colasurdo, interprete della canzone tradizionale campana, invece, è ancora una volta di radicamento meridionale fortemente voluto dalla componente giornalistica della nostra giuria, e aggiudicato con pieno merito a questo cantante eccezionale. Un premio meritato da chi lo ha ricevuto e un premio all’insegna del Mezzogiorno”.
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