Pechino: la “prima volta” del marchese Frescobaldi

Ancora una volta è la Cina il mercato enologico privilegiato dai produttori occidentali, ma è la prima volta che il marchese Lambresco Frescobaldi, padre di vini di grande prestigio come il Brunello di Montalcino “Luce della Vite”, arriva nella capitale cinese sull’onda del risalto che il vino italiano ha ottenuto nel corso delle celebrazioni per la festa nazionale, lo scorso primo giugno. Al suo arrivo, il marchese Frescobaldi, accolto da Attilio Massimo Iannucci, ambasciatore d’Italia presso la Repubblica Popolare Cinese e da un gruppo di imprenditori asiatici di alto livello, si è recato alla conferenza stampa, dove erano presenti tutte le principali testate giornalistiche cinesi legate al settore enogastronomico. È proprio a loro che ha raccontato la storia di una delle cantine vinicole più blasonate d’Italia, che da oltre 700 anni, di generazione in generazione, produce vini apprezzati in tutto il mondo e che si lega, a partire da quest’anno, ad un’altra casa di produzione, simbolo del made in Italy nel mondo: la Richard Ginori 1753. Proprio Ginori esalta il debutto cinese del Brunello “Luce della Vite” e lo onora con uno speciale piatto in creta a lui dedicato.
L’ambasciatore Iannucci ha esaltato il lavoro di Frescobaldi, che a suo dire, è venuto a colmare un vuoto: “La sfida del mercato cinese del vino - ha dichiarato l’Ambasciatore Iannucci - che ci ha visto per decenni oscurati dai nostri concorrenti internazionali, sta raccogliendo sempre maggiori adesioni da parte dei più importanti produttori vinicoli italiani. Il Marchese Frescobaldi, giunto a Pechino per la prima volta, contribuisce con il peso della sua storia e della sua tradizione toscana a rafforzare ulteriormente la presenza di vini di qualità in Cina. I consumatori cinesi, ogni giorno più attenti alla qualità dei prodotti enogastronomici che arrivano sulle loro tavole, guardano con crescente interesse ed attenzione alle tradizioni secolari delle più rinomate famiglie italiane che fanno dei nostri vini dei veri e propri simboli dell’italianità nel mondo”.