“Nelle coltivazioni legnose e quindi nell’olivo, c’è la matrice dell’attività produttiva in agricoltura, della caratterizzazione del paesaggio e dell’identità culturale di Montalcino” così Anna Maria Betti, Assessore all’agricoltura della Provincia di Siena, riassume i lavori della 35°Assemblea nazionale Città dell’Olio che si è svolta oggi a Montalcino. Il paesaggio olivicolo, soprattutto a Montalcino, che da sempre fonda le sue origini in questa produzione, è un patrimonio da tutelare non solo per le peculiarità geografiche che colorano d’argento i panorami mediterranei, ma anche per il repertorio di cultura, storia e tradizione millenaria che accomuna tutto il Mediterraneo.
È una storia che parte da lontano quella dell’olio a Montalcino, oltre alle vigne e ai frutti, infatti, già nel XII secolo si trovano molte testimonianze di questa produzuine. Nell’età moderna l’olio d’oliva rappresentava il più alto reddito in agricoltura. Nelle campagne di Castelnuovo dell’Abate venivano raccolte moltissime olive che poi erano frante nel frantoio della Curia vescovile. Un primo dato risale al 1666 quando, l’uditore Gherardini, scrive che a Montalcino c’è una produzione di 2400 staia di olio. Se consideriamo che uno staio conteneva 20 Kg si arriva a una produzione annuale di circa mezzo milione di kg di olio. Una produzione che non aveva confronto con quella di altre località del senese. Tre secoli dopo, nel 1929 nasce a Montalcino l’Oleificio Sociale. Un’opera descritta ed elogiata dal professor Garavini, direttore della cattedra Agraria della Provincia di Siena, nella stampa provinciale attraverso le pagine di “Agricoltura Senese”. In questa struttura venivano moliti 7 quintali di oli all’ora (un’enormità per quei tempi) mentre i costi della frangitura delle olive era dimezzato in confronto a un normale frantoio a molazze di pietra. La separazione dell’olio dalle acque di vegetazione a mezzo della centrifuga è, infatti, una novità accolta con grande giubilo dagli olivicoltori, tanto che, le cronache dei giornali di allora, parlano di numerose delegazioni provenienti da tutta la Toscana in visita all’oleificio “moderno” di Montalcino.
Oggi nel territorio di Montalcino si producono circa 5.000 quintali olio a “Denominazione d’origine protetta - Terre di Siena”. Riconoscimenti, denominazioni, produzioni di qualità e Pac, la nuova politica agricola comunitaria 2014-2020, questi gli argomenti al centro del dibattito a cui hanno partecipato il presidente Città dell’Olio, Enrico Lupi, Susanna Cenni, componente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati e Gianni Salvadori, assessore all’agricoltura della Regione Toscana.
dati a cura di 3BMeteo
29 novembre 2024 08:00