Amico e amante di Montalcino, personaggio di spicco della Parigi che conta, è Aquilino Morelle, ghostwriter del candidato socialista all’Eliseo, François Hollande. Con la sua famiglia, insieme ad un gruppo di amici, trascorre, ogni anno, da vent’anni, le vacanze estive in un agriturismo di Montalcino. Un uomo dal curriculum eccezionale: nasce come medico e letterato - è professore universitario - ma, già da giovanissimo, si dedica alla politica, divenendo collaboratore dell’ex primo ministro Lionel Jospin. Già Ispettore Generale degli Affari Sociali della Francia, negli ultimi mesi, è stato l’anima della campagna elettorale di Hollande. È lui che da mesi supporta, prepara e “allena” l’avversario di Sarkozy, ed è lui che ha scritto i più importanti discorsi del candidato socialista, creando metafore come il “sogno francese” oppure lo slogan “ogni nazione ha un’anima, quella della Francia è l’uguaglianza”.
Ma, come ogni uomo, ha un luogo, un territorio che porta nel cuore e questo luogo, per Aquilino, è proprio Montalcino. Affezionato alla città e alla sua gente - alcuni dei suoi amici più cari abitano proprio qui - nel suo soggiorno nella città del Brunello, diviene un cittadino a tutti gli effetti e frequenta i luoghi cari agli abitanti di Montalcino, seguendo scrupolosamente gli usi e i costumi del posto: lo possiamo trovare, infatti, all’ora dell’aperitivo, a sorseggiare un buon bicchiere di vino, o di Champagne, seduto ai tavoli del Caffè Fiaschetteria Italiana 1888, e, se proviamo a curiosare tra la gente, possiamo scorgerlo, insieme alla moglie Laurence e ai suoi figli, anche alle cene in Quartiere, o in qualche degustazione particolare di grandi vini francesi e italiani. Ma quando torna a Parigi e alla sua vita? Indiscrezioni ci assicurano che Montalcino è sempre nel suo cuore e, durante l’inverno, organizza periodicamente la cosiddetta “Cena della nostalgia di Montalcino”: banchetti a base di prodotti della gastronomia toscana innaffiate da calici di buon Brunello.
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