Massima disponibilità dalla Regione Toscana verso il recupero e la riqualificazione delle fabbriche abbandonate. Una riconversione dell’esistente che dovrà avvenire secondo criteri di recupero verde e attraverso un edilizia ecologica e sostenibile che, crea occupazione, nel rispetto dell’ambiente. A dirlo Enrico Rossi, presidente della Regione Toscana che, oggi a Torrenieri ha incontrato Silvio Franceschelli, candidato sindaco del Centrosinistra per Montalcino.
“Credo che ci sia bisogno in queste zone di insediamenti di carattere artigianale, magari depositi, che potrebbero rivelarsi importanti per aiutare e sviluppare imprese nuove o già operanti nel territorio. Per le fabbriche dismesse di Torrenieri, è importante che si muovano il Comune di Montalcino e la Provincia di Siena, e da parte della Regione c’è la ferma volontà ad offrire un tavolo di trattative e di concertazione anche verso la proprietà privata. Se non ci muoviamo in questa direzione, si corre il rischio che prevalga il degrado”. Con queste parole il presidente Enrico Rossi ha commentato lo stato di abbandono e degrado delle fabbriche di Torrenieri parlando con Silvio Franceschelli e con un gruppo di cittadini che hanno esposto i loro problemi e le preoccupazioni riguardo a quest’area. “Ci sono anche problematiche urgenti da risolvere - ha detto Silvio Franceschelli - come la questione dello smaltimento dell’amianto laddove è presente che richiede un’operazione di bonifica ambientale. Sul fronte del recupero delle fabbriche, invece, dobbiamo lavorare per cercare di attivare una sinergia tra pubblico e privato per tirare fuori dallo stato di abbandono questi complessi, creare posti di lavoro ma, assolutamente, non cementificare ulteriormente questa zona”.
“Sarà necessario impegnarsi - ha aggiunto Rossi - ma Montalcino è una zona forte ed economicamente valida. Qui gli edifici già presenti, anche se abbandonati, possono essere utili a molte aziende e trovare una risposta di carattere imprenditoriale. Per farlo la pubblica amministrazione che, sin da subito dovrà avere un obbiettivo chiaro, e il proprietario privato, che dovrà essere stimolato da un possibile guadagno economico, dovranno interagire, nella consapevolezza, che un edificio abbandonato richiede interventi di bonifica molto più costosi della semplice riqualificazione”.
Le fabbriche chiuse, davanti alle quali si è svolto l’incontro, sono lo stabilimento Crocchi (nato nel 1878 con il nome Sils), la Ceramiche Senesi, attualmente sotto curatore fallimentare e la Sipi, in procedura prefallimentare. Fabbriche che per anni hanno dato lavoro ad oltre 200 persone, contribuendo in modo significativo all’economia del territorio.
dati a cura di 3BMeteo
8 febbraio 2025 08:00