Strano a dirsi ma anche Montalcino ha avuto una sua personalissima zecca per il conio di monete. Dopo la caduta della Repubblica di Siena (1555), 700 famiglie decisero di abbandonare la città e di rifugiarsi a Montalcino dove continuarono a vivere secondo le proprie antiche leggi. Uno dei primi atti della Repubblica di Siena in Montalcino fu proprio quello di disporre l’apertura della zecca che, per quattro anni, continuò a batter moneta, quale altissima espressione di libertà e indipendenza e come segno di continuità con le istituzioni comunali senesi. La produzione delle monete coniate a Montalcino, spesso raffiguranti la “lupa senese” o recanti l’iscrizione “libertas” si contraddistinse per la sua accurata e raffinata incisione dei conii che, dal più semplice quattrino di rame o mistura, alla moneta d’argento, fino al pezzo d’oro, presentano disegni raffinati dal cesello impeccabile, riscontrabile soltanto in produzioni di poche altre zecche dell’epoca. Nella lavorazione di Siena prima e di Montalcino poi, si nota la mano esperta e raffinata di abili orafi che venivano chiamati a lavorare nelle zecche, in virtù della loro perizia nel trattare metalli pregiati.
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20 settembre 2024