Hanno visto nascere, crescere e fruttificare la vigna che non c’era. Hanno assistito al sacrificio di sorelle e fratelli per lasciare il posto a una nuova coltivazione che, grazie al prodotto dei suoi frutti, avrebbe portato il nome di Montalcino alto nel mondo. Sono gli alberi secolari. I capostipiti dei boschi che, a Montalcino, coprono ancora il 70% del territorio. “Questi alberi - spiega Emilio Trabella, agronomo e paesaggista tra i più famosi d’Italia- non sono solo un patrimonio forestale di immenso valore ma anche, e a Montalcino soprattutto, una memoria storica. Sono, infatti, proprio le piante secolari i veri custodi del tempo e della storia che ha visto la nascita e lo sviluppo della coltivazione della vite. Una vite che, grazie al Brunello, è il simbolo della città nel mondo ma anche del made in Italy di qualità. Oggi sarebbe molto importante averne particolare cura perché sono esposti a rischi e perché, data l’enorme ricchezza di spunti naturalistici e culturali legati alla loro vita, perdere questi patriarchi della natura, significherebbe rinunciare anche a pagine importanti della storia di Montalcino e alla memoria di cui gli alberi monumentali si fanno preziosi custodi”. Se per la loro tutela, agli inizi degli anni ’80, il Corpo Forestale dello Stato, ne ha lanciato un censimento, il consiglio comunale di Montalcino nel 2001, a conferma di un regolamento già approvato nel 1999, ha deliberato un regolamento per la tutela e la salvaguardia di tutte le piante di particolare interesse, situate nel territorio e già censite. Oggi, leccio e roverella (quescus ilex e quercus pubescens) sono presenti nei confini delle vigne e delle cantine di Montalcino, lungo le vie e a ridosso dei boschi, che intervallano i 20.000 ettari di vigneti. Un patrimonio di straordinario valore storico e monumentale, sotto gli occhi di tutti e forse scontato, ma che andrebbe tutelato e valorizzato perché, i patriarchi verdi, sono dotati di una propria individualità e di legami profondi con la storia e la cultura di Montalcino.
dati a cura di 3BMeteo
20 settembre 2024